Estero

In Romania confermata la sfida Georgescu-Lasconi

Affermazione a sorpresa dell’esponente dell’estrema destra. Clamorosamente esclusi dai giochi Ciolacu e Simion

Esponente di estrema destra, sovranista e filorusso, praticamente sconosciuto fino all’annuncio della sua candidatura: Georgescu è stato promosso al ballottaggio dell’8 dicembre
(Keystone)
25 novembre 2024
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In Romania i risultati finali ufficiali relativi al primo turno delle elezioni presidenziali di ieri confermano l'affermazione a sorpresa di Calin Georgescu, esponente di estrema destra, sovranista e filorusso, praticamente sconosciuto fino all'annuncio della sua candidatura, che al ballottaggio dell'8 dicembre affronterà Elena Lasconi, leader del partito di centrodestra Usr, giornalista e sindaca della località di Campulung.

Contrariamente a tutti i sondaggi e i pronostici della vigilia, è fuori dai giochi il premier socialdemocratico e filoeuropeista Marcel Ciolacu, dato da tutti come vincitore al primo turno, che è invece giunto terzo, superato per pochi voti da Lasconi. Come ha riferito la commissione elettorale centrale a Bucarest, a Georgescu è andato il 22,9% dei voti, Lasconi ha ottenuto il 19,18%, un dato di pochissimo superiore al 19,15% di Ciolacu. La differenza è stata di circa 2’500 voti.

Quarto, a sorpresa, con il 13,9%, è risultato George Simion, anch'egli su posizioni di estrema destra e filorusse, leader del partito sovranista Aur, che i sondaggi davano invece in netta ascesa e probabile sfidante di Ciolacu al secondo turno. Ma entrambi sono usciti clamorosamente di scena. In quinta posizione è risultato l'ex premier liberale Nicolae Ciuca, che ha ottenuto l'8,8% delle preferenze.

Ciolacu ha annunciato le sue dimissioni dalla presidenza del Partito socialdemocratico (Psd), si è felicitato con Lasconi e ha fatto sapere che non impugnerà in alcun modo i risultati della consultazione.

L'affluenza è risultata in ripresa al 52,55%, oltre quattro punti in più rispetto al 48% registrato al primo turno delle precedenti Presidenziali del 2019.