Una tettoia precipita sui viaggiatori poco prima di mezzogiorno. Pesante il bilancio definitivo delle vittime
È di 14 morti e tre feriti il bilancio definitivo del crollo della tettoia avvenuto oggi, venerdì 1 novembre, alla stazione ferroviaria di Novi Sad, nel nord della Serbia. Lo ha comunicato in serata il ministro dell'interno Ivica Dacic: «Si sono concluse le operazioni di soccorso a Novi Sad. Il bilancio definitivo dell'incidente è di 14 morti e tre feriti», ha affermato il ministro, citato dai media.
La Serbia è sotto choc per la tragedia. Il crollo di una pensilina alla stazione ferroviaria di Novi Sad, nel nord del Paese, ha provocato una strage. L'incidente è avvenuto poco prima di mezzogiorno quando l'afflusso di viaggiatori era già sostenuto, considerando l'inizio del fine settimana.
Parlando ai giornalisti sul luogo dell'incidente, il ministro dell'Interno Ivica Dacic ha detto che fra le vittime ci sarebbe anche un bambino di sei anni. Dacic si è recato subito sul posto, insieme al ministro dei Trasporti e Infrastrutture Goran Vesic e al premier Milos Vucevic, in passato sindaco di Novi Sad, seconda città della Serbia e capoluogo della Voivodina, la regione settentrionale al confine con l'Ungheria che è la più ricca e sviluppata del Paese. Il tragico incidente, insieme al dolore per le numerose vittime, ha suscitato critiche e accuse in particolare da parte di esponenti dell'opposizione, che hanno denunciato gli scarsi controlli sulle infrastrutture, soprattutto quelle realizzate nei decenni scorsi come la stazione di Novi Sad, risalente a 60 anni fa.
«Oggi è un venerdì nero per Novi Sad e l'intera Serbia», ha detto il premier Vucevic che, esprimendo il cordoglio del governo per le vittime, ha annunciato indagini serrate per individuare le eventuali responsabilità del crollo. Anche il ministro dei Trasporti Vesic si è mostrato molto fermo al riguardo: «Bisogna accertare la responsabilità di chi ha stabilito che questa parte della stazione non doveva essere ristrutturata, quando invece tutto il resto era stato riattato», ha sostenuto, riferendosi ai lavori cui era stata sottoposta la stazione negli anni scorsi in vista dell'inaugurazione nel 2022 di una nuova linea di treni veloci con Belgrado. «Vogliamo sapere chi ha deciso allora che questa parte della stazione non andava rifatta», ha concluso Vesic.
Per il tragico incidente di Novi Sad le autorità hanno proclamato il lutto nazionale per domani, che nella città colpita si prolungherà per altri due giorni. Annullati tutti gli eventi e le manifestazioni pubbliche, comprese le partite del campionato di calcio. Tanti i cittadini che davanti alla stazione hanno acceso lumini e candele in memoria delle vittime.