America

Negli Stati Usa in bilico spuntano i finti giornali cattolici

Le pubblicazioni, distribuite in Michigan, Nevada, Arizona, Pennsylvania e Wisconsin, puntano a influenzare in modo ingannevole il voto degli indecisi

Una pagina del sedicente giornale cattolico
(ProPublica)
28 ottobre 2024
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Michigan, Nevada, Arizona, Pennsylvania e Wisconsin sono tra gli Stati chiave che decideranno le elezioni Usa. I loro elettori, non chiaramente schierati per i repubblicani o per i democratici, determineranno se sarà Kamala Harris o Donald Trump a ottenere i 270 delegati necessari a vincere la presidenza. Proprio in questi Stati, nelle ultime settimane, come riporta l'agenzia dei vescovi Sir, gli elettori cattolici sono diventati un target decisivo, preso di mira da pubblicazioni che si spacciano per cattoliche, ma non lo sono. E i vescovi sono stati costretti a intervenire.

In un articolo del 20 ottobre, ProPublica, un'organizzazione non profit di giornalismo investigativo, rilancia il Sir, ha notato la rinascita del Catholic Tribune proprio in questi stati cosiddetti "oscillanti". La diocesi di Reno, in Nevada, la Wisconsin Catholic Conference e l'arcidiocesi di Detroit in Michigan hanno fatto sentire la loro voce, rinnegando le pubblicazioni e mettendo in guardia i loro fedeli. ProPublica ha osservato che gli articoli sono "incendiari e apertamente partigiani, e si concentrano su questioni di guerra culturale che risuonano con gli elettori conservatori".

Inoltre secondo la redazione dei giornalisti investigativi, una versione cartacea del Wisconsin Catholic Tribune ha cercato attivamente di "indebolire la vicepresidente Kamala Harris e sostenere l'ex presidente Donald Trump" riprendendo il tema delle mutilazioni eseguite sui bambini per costringerli a cambiare sesso e quello degli immigrati haitiani che Trump aveva accusato di nutrirsi di animali domestici. Varie pagine poi imputano a Kamala Harris i tentativi di assassinio dell'ex presidente Donald Trump.

Questo tipo di giornalismo definito ‘pink slime - melma rosa’ ha costretto i vescovi delle diocesi, finite nel mirino di queste pubblicazioni partigiane e non autorizzate, a intervenire. Risalendo a bonifici, dichiarazioni aziendali e documenti del fisco, ProPublica ha collegato le pubblicazioni ad "una rete editoriale con sede a Chicago guidata dall'ex reporter televisivo Brian Timpone". La "Metric Media e le sue società affiliate gestiscono oltre 1’100 siti web di notizie locali in tutto il Paese" e sono finanziate da un imprenditore conservatore.