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‘In Italia polizia e politici razzisti’

‘Profilazione razziale’. L’ira di Meloni per le accuse al suo Paese. Lo stupore di Mattarella

Manifestazione antirazzista
(Keystone)
22 ottobre 2024
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Il Consiglio d'Europa – l'organismo nato nel 1949 dopo la Seconda guerra mondiale per promuovere la democrazia e i diritti nel continente – spiazza l'Italia con la pubblicazione di un duro rapporto stilato dalla commissione contro il razzismo e l'intolleranza (l'Ecri), composta da 46 esperti indipendenti (uno per Paese membro). Secondo il documento, la polizia italiana compie "profilazione razziale" nel corso delle sue attività - soprattutto nei confronti dei rom e delle persone di origine africana - mentre la politica negli ultimi anni è diventata sempre più "xenofoba", con un dibattito pubblico dai toni "divisivi" su stranieri e Lgbti.

Affermazioni che hanno suscitato l'indignazione della premier Giorgia Meloni e lo "stupore" del presidente Sergio Mattarella. Il capo dello Stato, in una telefonata, ha espresso al responsabile della Polizia, il prefetto Vittorio Pisani, "stima e vicinanza" alle forze dell'ordine.

Le reazioni

La presidente del Consiglio ha sparato invece ad alzo zero contro le valutazioni dell'Ecri: "Le nostre forze sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni, meritando rispetto, non simili ingiurie".


Keystone
Giorgia Meloni

Ancora più netto il leader della Lega Matteo Salvini, secondo il quale "donne e uomini in divisa sono stati attaccati vergognosamente da un ente inutile pagato anche con le tasse dei cittadini italiani". "Se a questi signori piacciono tanto rom e clandestini - ha aggiunto il vicepremier - se li portino tutti a casa loro a Strasburgo".

Critico anche l'altro vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Non condivido una parola di ciò che è stato scritto, escludo che ci siano agenti, carabinieri, poliziotti o finanzieri razzisti".

‘Autorità non consapevoli’

Il rapporto, frutto di una missione in Italia della commissione, evidenzia che "le autorità non sembrano essere consapevoli della portata del problema e non hanno considerato l'esistenza della profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale", chiedendo quindi a Roma uno studio "completo e indipendente".

Il caso Vannacci

Per quanto riguarda invece la politica, il documento evidenzia che "purtroppo un certo numero di dichiarazioni e commenti considerati dispregiativi e carichi di odio provengono da politici e funzionari pubblici di alto profilo, soprattutto durante i periodi elettorali". E tra "gli esempi recenti di dichiarazioni razziste e Lgbti-fobiche nella vita pubblica", l'Ecri cita "le osservazioni fatte in un libro pubblicato nel 2023 da un generale delle forze armate italiane", ossia Roberto Vannacci (che pure non viene mai citato per nome), su gay e italiani di colore.

Non solo. Tra gli esempi non virtuosi la commissione denuncia "critiche indebite che mirano a minare l'autorità dei singoli giudici che decidono sui casi di migrazione", quando invece la magistratura deve essere "rispettata, protetta e promossa".