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Navalnaya: ‘Mi candiderò alla presidenza dopo Putin’

La moglie del dissidente morto in circostanze mai chiarite: ‘Farò di tutto per far cadere il suo regime’

Yulia Navalnaya
(Keystone)
21 ottobre 2024
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Subito dopo la morte del marito, nel febbraio scorso, aveva detto di volerne raccogliere la staffetta come sua "erede" politica. Oggi Yulia Navalnaya fa un annuncio ben più ambizioso: diventare il prossimo presidente della Russia, una volta che sarà finita l'era di Vladimir Putin. "Parteciperò alle elezioni, come candidata", ha detto la vedova di Alexei Navalny in un'intervista con la Bbc in occasione della presentazione in una libreria di Londra del libro postumo del marito, ‘Patriot’, che racconta la sua storia a partire dall'avvelenamento subito nel 2020 durante un viaggio in Siberia.

Attività solo all’estero

"Il mio avversario politico è Putin, e farò di tutto perché il suo regime cada il più presto possibile", ha aggiunto Yulia, ammettendo tuttavia che per adesso la sua attività può continuare solo dall'estero, perché se tornasse in Russia con tutta probabilità finirebbe direttamente in carcere.

Le autorità del Paese, infatti, hanno emesso nei suoi confronti un mandato d'arresto in contumacia con l'accusa di "partecipazione a un gruppo estremista". Yulia Navalnaya, dunque, non ha alcuna intenzione di seguire fino in fondo le orme del marito, il più conosciuto oppositore di Putin in Occidente, che dopo essere stato curato in Germania dei sintomi dell'avvelenamento decise di tornare nel gennaio del 2021 in patria, consapevole del fatto che sarebbe finito subito in prigione. E in detenzione è rimasto fino alla fine dei suoi giorni, in una colonia penale nel Circolo polare artico.

Appuntamento al 2030

La domanda che molti si posero allora, e ancora si pongono, è perché Navalny decise comunque di tornare. "Voleva essere con i suoi sostenitori - risponde la vedova -, voleva essere un esempio con il suo coraggio per mostrare alla gente che non c'è bisogno di avere paura di questo dittatore". Cioè di Putin, che nel marzo scorso è stato eletto per il suo quinto mandato, con scadenza nel 2030. Ma al quale la Costituzione permetterebbe di ricandidarsi in quell'anno per cercare di rimanere al Cremlino per altri sei anni. Navalny cominciò a scrivere le sue memorie, raccolte nel libro ora in uscita, mentre si riprendeva dall'avvelenamento, e poi ha continuato durante la prigionia, descrivendo le condizioni della detenzione. Yulia Navalnaya, che ha 48 anni, parla poi dei figli, e delle conseguenze per loro di quanto avvenuto al padre. "Capisco che non è stata una loro scelta", dice, aggiungendo però di non avere mai chiesto al marito di cambiare i suoi comportamenti.