Jean-Pierre Lacroix: ‘La nostra bandiera continuerà a sventolare nel sud del Libano’
Gli incidenti in Libano devono finire, anche perché Unifil non abbandonerà la linea blu. È questo il messaggio che il capo delle operazioni di pace dell'Onu Jean-Pierre Lacroix consegna all'Ansa in un'intervista in cui spiega che quanto accaduto negli ultimi giorni contro la missione "è molto preoccupante, e chiediamo a tutte le parti di fare ogni cosa in loro potere per rispettare la sicurezza dei caschi blu". "Hanno l'obbligo di fare questo", precisa Lacroix, sottolineando che gli attacchi alle forze di pace "vanno contro tutti gli obblighi internazionali". "Chiediamo che questi attacchi si fermino, le autorità israeliane ci hanno detto che condurranno indagini su questi incidenti, speriamo che lo facciano, ma nel frattempo queste azioni devono fermarsi, l'appello è rivolto a tutti". Lacroix ricorda come negli ultimi giorni si siano viste "espressioni di sostegno degli Stati membri e dai Paesi contributori, dichiarazioni che sostengono fortemente Unifil, i quindici membri del Consiglio di Sicurezza supportano Unifil e credo che questo sia molto positivo, io lo chiamo team Unifil".
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Jean-Pierre Lacroix
Riguardo alla richiesta del leader israeliano Benyamin Netanyahu di evacuare le truppe dal sud del Paese dei cedri, Lacroix ricorda che "Unifil è presente lì con un mandato del Consiglio di sicurezza per supportare l'attuazione della soluzione politica secondo la risoluzione 1701. Abbiamo una responsabilità con questo mandato, ovviamente rivediamo la situazione ogni giorno, e la sicurezza dei nostri caschi blu è la priorità, ma abbiamo determinato che possiamo e dobbiamo rimanere nella nostra posizione, la bandiera Onu continuerà a sventolare nel sud del Libano". Su un'eventuale modifica delle regole di ingaggio, di cui si discute anche in Italia, Lacroix ribadisce come sia "importante ricordare che la missione è lì per supportare le parti, ma sono le parti che devono attuare la soluzione politica e rispettare la risoluzione 1701. Speriamo che ci sia una cessazione delle ostilità immediatamente e che si torni subito al tavolo negoziale perché i caschi blu sono in una situazione molto difficile".