Europa

‘Ciao, sono Brad Pitt’: due donne truffate per migliaia di euro

Cinque arresti in Spagna: adescavano le vittime sui social fingendosi l’attore e facendo credere di avere una relazione con lui, per poi chiedere soldi

Brad Pitt, quello vero
(Keystone)
25 settembre 2024
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Essere contattate sui social direttamente da Brad Pitt e avviare una relazione sentimentale con lui: il sogno proibito, probabilmente, di molte fan dell'attore americano. Ciò di cui erano consapevoli i truffatori che sono finiti in carcere in Spagna accusati di truffe per 325'000 euro ai danni di due donne. In manette sono finite 5 persone, altre 10 sono indagate, uno scenario che configura una vera e propria organizzazione criminale dedita al raggiro noto come ‘falso Brad Pitt’.

L'operazione della Guardia Civil spagnola è iniziata nell'agosto del 2023, quando una donna ha denunciato di essere stata truffata per 175'000 euro. Grazie alle indagini, gli agenti hanno constatato l'esistenza di una seconda vittima raggirata con lo stesso metodo. "I cybercriminali, per attirare le vittime, avevano precedentemente studiato i loro account sui social media e avevano creato un profilo psicologico, scoprendo così che entrambe le donne erano persone vulnerabili, con carenze affettive e in stato depressivo", scrive la Guardia Civil. Dopo averle contattate tramite una pagina social di fan dell'attore, i truffatori utilizzavano piattaforme di messaggistica istantanea per scambiare messaggi ed email con le vittime, "fino a far loro credere di stare chattando con lo stesso Brad Pitt, che prometteva loro una relazione sentimentale e un futuro insieme".

Carpita la fiducia totale della vittima, il falso attore proponeva degli investimenti insieme, per i quali entrambe le vittime hanno effettuato numerosi pagamenti, rispettivamente per 175'000 euro e 150'000): ciò fino a quando si sono rese conto del raggiro e hanno sporto denuncia.

La Guardia Civil ha scoperto che i cybercriminali avevano creato una rete di conti bancari aperti con documenti falsificati di persone di nazionalità africana come Nigeria, Ghana, Senegal e Sierra Leone, nei quali veniva ricevuto il denaro truffato e si servivano anche di "muli" che, in cambio di una piccola somma di denaro, ricevevano il denaro truffato e lo trasferivano successivamente ad altri conti per riciclarlo.

Durante le indagini è stato possibile localizzare, bloccare e recuperare 85'000 euro sottratti truffaldinamente alle vittime.