Macron rischia tutto in caso di caduta del primo ministro. Domani giuramento e prima riunione per il governo
Non ha ancora prestato giuramento e il nuovo governo di Michel Barnier è già bersagliato dalle critiche delle opposizioni, minacciato da una mozione di censura, leggi sfiducia, subito brandita dalla gauche in rivolta per un esecutivo ritenuto ‘illegittimo‘ e troppo orientato a destra rispetto all'esito del voto dell'estate, quando la coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire (Nfp) si piazzò prima davanti ai macroniani e ai lepenisti. Mentre i Républicains, il partito di Barnier, arrivarono quarti e adesso ottengono dicasteri importanti, come il Ministero dell'interno andato all'ultraconservatore, Bruno Retailleau.
Intervistato da France 3, il segretario socialista, Olivier Faure, ha annunciato che la mozione di sfiducia - oggi fortemente sostenuta anche dall'ex presidente, Francois Hollande - verrà depositata dalla gauche subito dopo la dichiarazione di politica generale, che il premier savoiardo di 72 anni ed ex commissario Ue pronuncerà il primo ottobre dinanzi ai deputati dell'Assemblée Nationale. L'esponente socialista ritiene che la mozione non verrà quasi certamente appoggiata dal Rassemblement National, ma il partito di Le Pen non esclude del tutto l'ipotesi sfiducia, anche se prima vuole vedere i contenuti della manovra finanziaria 2025. ’‘Vediamo ciò che Barnier dirà, in funzione della legge di Bilancio, ci riserviamo ovviamente la possibilità di sfiduciarlo’‘, avverte il vicepresidente Rn, Sébastien Chenu, intervistato da France Info.
Intanto, dopo gli attriti dei giorni scorsi su tasse e nomine, il gruppo macronista all'Assemblée Nationale ha fatto sapere che resterà "fedele ai suoi valori e libero nelle sue posizioni", ha dichiarato Gabriel Attal, leader dei deputati di Ensemble pour la République, invocando al premier garanzie sulla "procreazione medica assistita, sul diritto all'aborto e sui diritti Lgbt". Un avvertimento, in particolare, al ministro dell'Interno Bruno Retailleau, noto per le sue posizioni ultraconservatrici sui diritti e ritenuto inflessibile sull'immigrazione. O alla nuova segretaria di Stato al Consumo, Laurence Garnier, contraria alle nozze gay e alla costituzionalizzazione del diritto all'aborto.
Keystone
Il primo ministro Michel Barnier
"È il governo più a destra della Quinta Repubblica", denuncia Faure, in sintonia con il suo compagno di partito, Francois Hollande, l'ex presidente socialista che questa mattina ha invocato anch'egli la sfiducia contro Barnier. "Una mozione di censura socialista mi pare la giusta soluzione per avere un massimo di parlamentari che possano ritrovarvisi", ha dichiarato l'ex inquilino dell'Eliseo, intervistato da radio France Bleu Limousin. Composta da 39 ministri, la nuova compagine è stata annunciata ieri sera dal segretario generale dell'Eliseo, Alexis Kohler, dopo sedici giorni di trattative senza fine tra centristi, macroniani e Républicains.
Mai, nella storia della Quinta Repubblica francese, ci era voluto così tanto tempo per formare un esecutivo come quello guidato oggi dall'ex caponegoziatore Ue per la Brexit, noto in Europa per le sue doti di mediatore. Per Hollande, il nuovo esecutivo è tuttavia ’‘un governo fragile’‘, ’‘senza personalità di peso’‘ e ’‘la cui sopravvivenza dipende dal Rassemblement National’‘. Il governo Barnier è anche il secondo più ’anziano‘ rispetto ai precedenti esecutivi dell'era Macron (media d'età di 51,9 anni), con una scarsa partecipazione della società civile. Il neo-premier può invece vantare una perfetta parità con 20 donne e 19 uomini, 20 se si include anche lui. I primi passi ufficiali cominceranno domani, primo lunedì d'autunno, con un ’petit déjeuner‘ di accoglienza dei ministri fissato per le 8 a Matignon, seguito dal passaggio di consegne tra le 10 e le 13. È invece previsto alle 15 il primo Consiglio dei ministri del nuovo esecutivo con Macron e la nuova squadra all'Eliseo.