Lo scrive, sul quotidiano Le Monde, il presidente della Conferenza episcopale francese Éric de Moulins-Beaufort
“Almeno qualche vescovo era al corrente fin dal 1955-1957 del grave comportamento dell'Abbé Pierre verso le donne”: lo scrive, sul quotidiano Le Monde, il presidente della Conferenza episcopale di Francia, Éric de Moulins-Beaufort. Il presidente ricorda che “sono stati presi provvedimenti, fra i quali una cura psichiatrica” e la designazione di un responsabile del quale però il fondatore della comunità Emmaus si era chiaramente “impegnato ad evitarne la sorveglianza”.
D'altra parte, nel testo il prelato "ribadisce il lavoro della Chiesa di Francia affinché la verità venga fatta sulle aggressioni e violenze sessuali, come sull'influenza spirituale esercitata.
L'Abbé Pierre, religioso adorato dai francesi, che fino alla scoperta del suo comportamento sessuale era costantemente il personaggio più popolare del Paese, è nel mirino di una serie di testimonianze di donne vittime di violenze sessuali perpetrate dagli anni Cinquanta fino al 2000. Alcuni di questi fatti configurerebbero anche il reato di stupro e coinvolgerebbero minorenni. Emmaus ha varato una commissione d'inchiesta e la Chiesa ha aperto i suoi archivi.
Nella sua "tribuna" su Le Monde, De Moulins-Beaufort "formula anche, rispettosamente, l'auspicio che il Vaticano promuova uno studio sui suoi archivi e dica quello che la Santa Sede ha saputo e quando lo ha saputo", dopo che papa Francesco ha affermato che il Vaticano era al corrente delle accuse di violenza sessuale nei confronti dell'Abbé Pierre, almeno dalla sua morte, nel 2007.