Il dibattito non sembra aver spostato l'ago della bilancia: la vicepresidente mantiene invariato il suo vantaggio di 6 punti sul tycoon
Il dibattito non ha cambiato la corsa alla Casa Bianca, con Kamala Harris che ha mantenuto invariato - secondo un sondaggio di Abc - il suo vantaggio di sei punti su Donald Trump. Pure l'endorsement di Taylor Swift alla vicepresidente ha avuto un effetto limitato. Nonostante questo, l'ex presidente non nasconde la sua irritazione contro la rivale e contro la popstar. Dopo giorni trascorsi a ripetere di aver vinto il confronto e accusare la rivale di aver barato, ha scritto sul suo social Truth: "Odio Taylor Swift", tutto in maiuscolo.
Trump e J.D. Vance sono una "minaccia" per la "nostra visione di un'America che promette libertà, opportunità e giustizia per tutti", ha avvertito Harris alla Black Congressional Caucus Foundation, dove Joe Biden l'ha introdotta sul palco e le ha ribadito il suo sostegno incondizionato. "Mentre noi ci muoviamo e ci battiamo per spingere il nostro Paese verso un futuro più brillante, Donald Trump e i suoi alleati estremisti vogliono portare il Paese indietro", ha detto Harris fra gli applausi della platea. La vicepresidente ha bisogno degli afroamericani per vincere la Casa Bianca. E se le donne sono con lei, il problema è quello degli uomini afroamericani che, insieme ai bianchi, sono le categorie più restie a votare una donna per la presidenza. Introducendo Harris sul palco, Biden ha cercato proprio di fare appello agli uomini: "La conosco e credo in lei. Se Dio vuole sarà la prima presidente donna degli Stati Uniti", ha detto ricordando il suo lavoro fianco a fianco con Barack Obama. Il presidente si è quindi scagliato contro J.D. Vance, il vice di Trump, per i suoi attacchi ai migranti haitiani di Springfield, in Ohio. "Èsbagliato e va fermato subito", ha attaccato, ricordando che "ogni presidente dovrebbe respingere l'odio in America, non incitarlo". Vance, in una serie di interviste rilasciate ai maggiori network americani, non ha però fatto alcun passo indietro sui cani e gatti "sequestrati e mangiati" dai migranti a Springfield. Sono "resoconti di prima mano dei miei elettori", ha detto alla Cnn accusando l'intervistatrice Dana Bash di fare propaganda. "Sono mesi che cerco di parlare dei problemi di Springfield. I media lo hanno completamente ignorato fino a quando non abbiamo iniziato a parlare di meme sui gatti. Se devo creare storie per spingere i media americani a prestare attenzione alla sofferenza della popolazione, allora è quello che farò", ha poi ammesso condannando comunque la violenza dei finti allarmi bomba e dei 12 presunti Proud Boys, il gruppo di estrema destra americano, che vagavano per le strade della cittadina.
Con il dibattito che non sembra aver spostato l'ago della bilancia, la corsa alla Casa Bianca resta serrata. Secondo un sondaggio Reuters-Ipsos, Trump ha mantenuto l'immagine di persona più adatta a gestire l'economia, anche se le rilevazioni del Financial Time indicano che la vicepresidente è in vantaggio per il secondo mese consecutivo su Trump sul fronte economico. Ritenendo il Michigan, il Wisconsin e la Pennsylvania come la strada più chiara per la vittoria (nel caso in cui conquistasse il voto di un grande elettore di Omaha), la campagna di Harris continuerà a insistere in questi Stati anche la prossima settimana, rifacendosi in parte al copione seguito da Barack Obama nel 2008, ovvero andare a rosicchiare voti all'avversario nelle aree più repubblicane. Negli Stati in bilico, invece, lo staff di Trump punta sugli elettori difficili da raggiungere e a quelli che solo saltuariamente si presentano alle urne. Ai volontari è stata consegnata una lista di 25 elettori "irraggiungibili" e che solo raramente votano e il loro obiettivo è quello di raggiungerne almeno 10: centrare il target vuol dire ottenere dei premi, quali magliette e t-shirt Maga o ingressi privilegiati ai comizi di Trump. Il premio finale è la partecipazione al party della vittoria.