Il presidente del Paese sudamericano sostiene che la decisione è presa come "gratitudine" nei confronti dei cittadini dopo la contestata rielezione

Un vecchio adagio vuole che passata l'estate manchi ormai poco a Natale. In Venezuela, poi, mancherà ancora meno. Il presidente Nicolás Maduro ha infatti annunciato lunedì sera "l'anticipo del Natale al primo ottobre" in diretta televisiva durante il suo programma settimanale ‘Con Maduro +’, assicurando che niente e nessuno impedirà la pace nel Paese sudamericano.
“Settembre sta arrivando e mi sono detto: è settembre e già profuma di Natale. Ed è per questo che quest’anno in omaggio a voi, in segno di gratitudine nei vostri confronti, decreterò l’anticipo del Natale al 1° ottobre. Il Natale inizia per tutti il primo ottobre e quest'anno è arrivato con la pace, la gioia e la sicurezza", ha detto dichiarato il presidente, in carica dal 2013. Già in passato Maduro aveva anticipato il Natale, lo scorso anno al primo novembre, ma mai così presto come quest'anno. L'annuncio giunge nel mezzo di una crisi politica che il Venezuela attraversa dalle elezioni presidenziali del 28 luglio scorso. Contestato dall'opposizione, il voto ha scatenato le proteste, causando l'arresto di oltre 1'700 persone e 24 morti.
Una decisione che non è andata giù alla Conferenza episcopale del Venezuela (Cev) che ha criticato "l'uso politico" del Natale da parte del governo. "Il modo e il tempo della sua celebrazione sono di competenza dell'autorità ecclesiastica. Questa festività non deve essere utilizzata per scopi propagandistici o politici particolari" affermano i vescovi. "Il Natale, come tempo liturgico, inizia il 25 dicembre con la nascita di nostro Signore Gesù Cristo e si prolunga fino all'Epifania del Signore nel mese di gennaio", con l'Avvento che inizia il primo dicembre, sottolineano. Un altro grande motivo di preoccupazione è - affermano i religiosi - la "promozione da parte di diversi organi statali di una campagna di repressione e persecuzione" con migliaia di detenuti, tra cui molti minorenni, "ai quali si cerca di imputare crimini molto gravi, senza garantire tuttavia un giusto processo".
Preoccupa - inoltre - la persecuzione nei confronti di "scrutatori, comunicatori sociali e contro il candidato e i leader dell'opposizione" azione condotta "in palese contraddizione con i principi di pluralità politica e di indipendenza dei poteri pubblici garantiti dalla Costituzione e dalle leggi della Repubblica", concludono.