Il bilancio dell’attacco nella città di Poltava è di oltre 50 morti e 219 feriti. I blogger di Kiev criticano i comandi. Si dimettono tre ministri
È di oltre 50 morti e 219 feriti il bilancio, che sembra destinato ad aggravarsi, di un bombardamento russo su un istituto per la formazione di militari ucraini a Poltava. Una strage provocata da due missili, secondo quanto ha reso noto il presidente Volodymyr Zelensky, il quale ha promesso una risposta alla "feccia russa", tornando a chiedere ai Paesi Nato il permesso di utilizzare le armi da loro fornite per colpire in profondità la Russia.
Ma l'episodio ha rinfocolato le polemiche in Ucraina, con alcuni blogger e una deputata che chiamano in causa i comandi militari accusandoli di esporre i soldati a pericoli inutili. Il presidente ucraino ha detto di avere ordinato "un'inchiesta completa e rapida" sulle circostanze dell'attacco, che secondo alcuni canali Telegram di osservatori militari di Kiev sarebbe avvenuto mentre molti soldati erano radunati per una cerimonia all'aperto. Il ministero della Difesa ha smentito questo particolare, ma ha ammesso che l'allarme è risuonato solo pochi istanti prima che i missili arrivassero sul bersaglio, non lasciando ai presenti il tempo per mettersi al riparo.
"Le tragedie si ripetono, quando finirà tutto questo?", ha scritto sui social la deputata della Rada Maryana Bezuhla, molto critica dei vertici militari, che la settimana scorsa aveva attribuito la perdita di un jet F-16 fornito da Paesi occidentali a Kiev al suo abbattimento ad opera di un sistema di difesa Patriot in dotazione agli ucraini. L'episodio aveva portato alla rimozione del comandante dell'Aeronautica, Mykola Oleshchuk.
Tre ministri ucraini si sono intanto dimessi oggi, ma non è ancora chiaro il motivo. Il presidente del Parlamento ha dichiarato che il ministro responsabile della supervisione della produzione di armi Oleksandr Kamyshin, il titolare della Giustizia Denys Maliuska e quello dell'Ambiente Ruslan Strilets hanno lasciato i loro incarichi.
Il primo a dare notizia del bombardamento odierno è stato Zelensky con un messaggio sul suo canale Telegram nel quale ha parlato di un attacco che ha colpito "un istituto scolastico" e un "vicino ospedale". "Uno degli edifici dell'Istituto delle comunicazioni è stato parzialmente distrutto", ha aggiunto il presidente. Si tratta appunto, come ha precisato Rbc Ucraina, dell'Istituto di comunicazioni militari di Poltava, dove si trova anche il Collegio militare dei sergenti che si formano in informatica, telecomunicazioni e radioingegneria. Immagini diffuse sui social media hanno mostrato un edificio a più piani completamente sventrato.
Il presidente russo Vladimir Putin ha intanto lasciato la Mongolia dopo una visita in cui è stato ricevuto con tutti gli onori dal suo omologo Ukhnagiin Khurelsukh, il quale ha salutato l'evento come un'occasione per sviluppare la "partnership strategica" tra i due Paesi. E questo nonostante la Mongolia fosse in teoria tenuta ad arrestare l'ospite in osservanza di un mandato della Corte penale internazionale, alla quale aderisce. La Ue ha espresso "rammarico" per il fatto che Ulan Bator non abbia "rispettato gli obblighi previsti".