Italia

Strage familiare nel Milanese, ‘non c’è nessun movente'

Il 17enne che ha confessato di avere ucciso i genitori e il fratello ha parlato di un ‘malessere’ nei giorni precedenti. Contestata la premeditazione

Immagine di archivio
(Depositphotos)
2 settembre 2024
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"Dal punto di vista giudiziario non abbiamo un movente tecnicamente valido. Dal punto di vista sociologico e psicologico ovviamente sono aperte le indagini. Anche il 17enne non si dà una spiegazione. Ha parlato di un suo ‘malessere’ da qualche giorno, un pensiero di uccidere, ma non legato alla famiglia". Lo ha detto il pubblico ministero (pm) della Procura della Repubblica per i minorenni, Sabrina Ditaranto, durante la conferenza stampa al Comando provinciale di Milano dei Carabinieri sulla strage famigliare avvenuta nella notte tra sabato e ieri a Paderno Dugnano (nella città metropolitana di Milano), per la quale è stato arrestato un 17enne.

"Gli elementi che mano a mano acquisivamo facevano scricchiolare la sua prima versione dei fatti e poi all'interrogatorio si è subito liberato", ha aggiunto Ditaranto. "L'interrogatorio infatti è iniziato con la sua confessione, non abbiamo dovuto scavare o insistere, il ragazzo era molto provato dall'attesa, e cominciava a rendersi conto della realtà".

"Appena gli abbiamo chiesto la sua versione dei fatti ha immediatamente ritrattato e si è detto autore dei tre omicidi", del padre, della madre e del fratello, uccisi a coltellate.

Il 17enne non aveva espresso alcun disagio particolare nei giorni precedenti, o durante la festa di compleanno del padre alla quale aveva partecipato proprio la sera prima.

‘Lucido, sa che non si torna indietro’

"Ha capito che non può tornare indietro, è molto lucido su questo, sa che quello che ha fatto è irreversibile", ha affermato Ditaranto. "Ha parlato di un malessere suo, non collegato alla famiglia, era un pensiero che aveva da qualche giorno, non collegato a un impeto".

"Il 17enne ha aggredito il fratello mentre dormiva, ma in qualche modo si è svegliato e ha fatto svegliare a sua volta i genitori. Quando sono arrivati prima ha colpito la madre e poi quando la madre si è accasciata, ha colpito il padre, di spalle, mentre prestava soccorso al figlio minore", ha spiegato Ditaranto.

Al 17enne contestata la premeditazione

Al minorenne "viene contestato l'omicidio aggravato dalla premeditazione (per essersi prima recato in cucina a prendere il coltello), dall'aver ucciso una vittima minore, dai legami famigliari delle persone uccise e dall'avere agito mentre dormivano", ha illustrato Ditaranto.

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