Dal Libano centinaia di razzi e droni anche su Tel Aviv, l'esercito israeliano risponde
Hezbollah ha lanciato l'annunciata rappresaglia su Israele in risposta all'uccisione del comandante militare del gruppo terroristico, Fuad Shukr, avvenuta a Beirut nel luglio scorso, lanciando centinaia di razzi e droni esplosivi contro Israele. L'esercito israeliano ha risposto, prima con attacchi ‘preventivi’ poi con un'aggressione più massiccia colpendo centinaia di obiettivi.
In una dichiarazione, la milizia sciita ha detto di aver lanciato droni esplosivi contro Israele, prendendo di mira siti militari, sottolineando di avere lanciato più di 320 razzi verso il Nord di Israele nelle ultime ore, insieme a diversi droni carichi di esplosivo, e di avere preso di mira 11 basi militari. Un video che circola online mostra un drone di Hezbollah che colpisce un'autostrada nel Nord del Paese.
Una fonte politica ha riferito alla tv pubblica israeliana Kan che Hezbollah aveva puntato al Ministero della difesa a Tel Aviv e altri obiettivi strategici nel centro di Israele, ma i sistemi di difesa hanno funzionato. L'esercito israeliano (Idf) rende noto che sono stati lanciati dal Libano su Israele circa 210 razzi e 20 droni. Alcuni proiettili sono stati intercettati, mentre altri hanno avuto un impatto, causando danni e feriti. Molti razzi hanno colpito anche aree aperte.
Una fonte della sicurezza israeliana ha riferito a Ynet che l'esercito ha sventato anche un attacco nella zona di Gilot, vicino Tel Aviv, dove si trovano il quartier generale del Mossad e la base dell'unità 8'200, corpo d'élite dell'intelligence.
L'Idf aveva a sua volta avviato degli "attacchi preventivi" in Libano per "prevenire attacchi di Hezbollah in larga scala" e ha invitato la popolazione ad allontanarsi dalle zone in cui opera l'organizzazione. L'offensiva è stata lanciata - afferma l'Idf - dopo aver rilevato preparativi da parte degli Hezbollah e avere ricevuto informazioni di intelligence secondo cui Hezbollah era pronto a lanciare 6mila missili ininterrottamente per un'ora a cominciare dalle 5 del mattino su molti centri israeliani, compresa Tel Aviv.
Un avviso in lingua araba ai residenti del Libano meridionale avverte: "Stiamo monitorando i preparativi di Hezbollah per effettuare attacchi su larga scala sul territorio israeliano vicino alle vostre case. Siete in pericolo. Stiamo attaccando ed eliminando le minacce di Hezbollah". I caccia dell'aeronautica militare israeliana hanno attaccato centinaia di obiettivi nel territorio libanese.
Il portavoce dell'Idf Daniel Hagari ha spiegato poi che l'esercito ha colpito le postazioni di Hezbollah in Libano da cui partono i razzi contro Israele. "Stiamo rimuovendo le minacce al fronte interno israeliano. Decine di aerei stanno ora attaccando obiettivi in diverse aree del Libano meridionale", ha affermato. "Hezbollah sta lanciando razzi e droni contro Israele. I nostri sistemi di difesa aerea, le navi della Marina e gli aerei dell'Aeronautica stanno proteggendo i cieli del Paese, identificando e intercettando le minacce e colpendo ovunque in Libano, dove è necessario rimuovere le minacce e colpire Hezbollah". Il portavoce ha aggiunto che 100 aerei dell'aeronautica militare hanno distrutto migliaia di lanciarazzi puntati sul centro e sul nord del Paese e colpito 40 siti di Hezbollah.
Il Ministero della sanità libanese ha dichiarato che una persona è morta in un attacco israeliano contro un veicolo nel villaggio di Khiam, nel Sud del Paese. Il movimento Amal, alleato di Hezbollah, ha successivamente confermato che "un combattente di Khiam" è stato ucciso. Il ministero ha anche riferito che due persone, tra cui un uomo siriano, sono rimaste ferite in "una serie di raid israeliani" nel Sud, secondo quanto riporta la Nna.
Prima di lanciare l'offensiva contro gli Hezbollah, l'esercito israeliano aveva lanciato raid aerei sulla Striscia uccidendo oltre 70 persone. Lo riporta Al Jazeera. L'escalation - ha rilevato l'emittente del Qatar - è avvenuta mentre i media segnalavano la mancanza di progressi sostanziali nei colloqui tra i mediatori per un cessate il fuoco a Gaza, con Hamas che, secondo un funzionario palestinese, avrebbe lasciato la capitale egiziana.
Nella Striscia di Gaza sabato - aggiunge al Jazeera - l'esercito israeliano ha ucciso almeno 71 palestinesi, mentre i carri armati avanzavano sulla città centrale di Deir el-Balah, costringendo in due giorni più di 100'000 persone a fuggire. Le forze israeliane hanno assaltato il campo profughi di Balata, a est della città di Nablus, in Cisgiordania, e hanno arrestato un giovane dopo aver fatto irruzione nella sua casa.
Le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa hanno affermato di aver risposto all'irruzione sparando una pesante raffica di proiettili contro i soldati israeliani. L'Idf ha fatto irruzione in diversi villaggi della Cisgiordania durante la notte, prendendo d'assalto la città di Husan a ovest di Betlemme, Baqa al-Hatab, a est di Qalqilya, Kafr Aboush, Kafr Zibad e Kafr Jamal, a sud di Tulkarem, riferisce l'agenzia di stampa Wafa.
Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha dichiarato lo stato di emergenza in Israele per le prossime 48 ore. La "situazione speciale sul fronte interno" consente al Comando dell'Idf di emanare restrizioni. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato il gabinetto di sicurezza alle 7 ora locale. La riunione plenaria del Consiglio dei ministri regolarmente programmata non si terrà questa mattina. Chiuso e poi riaperto l'aeroporto internazionale di Tel Aviv. La popolazione è stata esortata ad allontanarsi.
"Questa mattina all'alba abbiamo scoperto i preparativi di Hezbollah, che era pronto ad attaccare Israele, abbiamo dato ordine all'esercito di agire subito per eliminare la minaccia. L'Idf sta operando con forza, ha distrutto decine di razzi diretti al Nord. Chiedo ai cittadini di Israele di seguire le indicazioni di sicurezza", lo ha detto il premier durante la riunione del Gabinetto di sicurezza, che si è conclusa alle 8.36 ora locale. "Colpiamo chi ci colpisce", ha aggiunto Netanyahu. "Siamo determinati a fare di tutto per difendere il nostro Paese, per riportare gli abitanti del Nord in sicurezza nelle loro case e per continuare a sostenere una semplice regola: se qualcuno ci fa del male, noi rispondiamo facendogli del male".
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Sean Savett, ha dichiarato che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta "monitorando attentamente gli eventi in Israele e Libano". "È stato impegnato con il suo team di sicurezza nazionale per tutta la notte", afferma Savett. "Sotto la sua direzione, alti funzionari statunitensi hanno comunicato ininterrottamente con gli omologhi israeliani. Continueremo a sostenere il diritto di Israele a difendersi e continueremo a lavorare per la stabilità regionale".