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Il grande giorno di Harris: ‘Gioia, patria e middle class’

Accettata la nomination democratica. ‘Siamo il futuro’. Il suo vice, come previsto, sarà Tim Walz

Kamala Harris
(Keystone)
22 agosto 2024
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Lo ha provato per intero, con tanto di monitor, almeno tre volte, in tre città diverse e con tre fusi orari diversi. È il discorso della vita per Kamala Harris, quello che aspettava di pronunciare dal 2020 quando tentò di candidarsi alla nomination democratica e fu sconfitta da Joe Biden, e che ora non può sbagliare. A soli 75 giorni dal voto, la vice presidente ha capito subito dopo essere stata scelta dal commander-in-chief che quello d'accettazione e i dibattiti a settembre sarebbero stati i momenti chiave della sua breve corsa alla Casa Bianca, quelli in cui si gioca il tutto per tutto.

Il discorso

Per questo il suo intervento verte sui temi a lei più cari: la sua storia di figli di immigrati della classe media, la sua carriera da procuratore, la sua visione di gioia e speranza in contrasto con l'oscurantismo e le divisioni di Donald Trump - non a caso il tema della serata è ‘For our Future’ - e la rivendicazione del patriottismo come un valore dei democratici e non solo appannaggio di un certo estremismo di destra. Ma c‘è spazio anche per l'immigrazione, uno dei temi caldissimi di questa campagna, e per la guerra a Gaza, altra nota dolente dell'amministrazione Biden sulla quale finora la candidata non ha voluto sbilanciarsi. Il principale autore del discorso che sancirà la nomination della prima donna nera e sud-asiatica nella storia degli Stati Uniti è Adam Frankel, ex speech writer di Barack Obama e ora stretto consigliere di Harris.


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Harris con Tim Walz

Nel giorno del suo decimo anniversario di matrimonio con Doug Emhoff, la "guerriera gioiosa" è pronta e consapevole che questo intervento le offre la possibilità di rivolgersi a un pubblico più vasto, soprattutto indipendenti e moderati, di cui ha bisogno per vincere a novembre visto che la gara è ancora molto serrata. Negli ultimi sondaggi la vice presidente supera il tycoon di tre o quattro punti e ha persino riconquistato posizioni negli Stati cruciali e in bilico come Michigan, Wisconsin e Pennsylvania.

Lo spauracchio Trump

Se vuole sconfiggere Trump, tuttavia, Harris deve riuscire nel difficile compito di presentarsi come una leader nuova, nonostante faccia parte di dell'amministrazione uscente, e allo stesso tempo contrastare l'immagine di "pericolosa estremista" che il tycoon e JD Vance stanno cercando ad affibbiarle. Per questo ha mitigato alcune delle posizioni più progressiste della campagna presidenziale 2020. Tra i relatori che scaldano il palco dello United Center prima del momento clou ci sono l'astro nascente dei democratici, la governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer, e il senatore dell'Arizona Mark Kelly, in corsa fino all'ultimo per essere nominato numero due di Harris; il senatore della Pennsylvania Bob Casey e la senatrice del Wisconsin Tammy Baldwin. Poi le testimonianze della deputata della Georgia Lucy McBath, il cui figlio diciassettenne è stato ucciso in un tragico episodio di violenza delle armi, e Gabby Giffords, l'ex deputata dell'Arizona sopravvissuta a un tentativo di omicidio, insieme ad altri sopravvissuti di questa piaga americana. In questo contesto si inserisce l'intervento dei cosiddetti ’Tennessee Three‘, i tre deputati espulsi dalla Camera statale dopo aver chiesto un'azione sul controllo delle armi. Per quanto riguarda, invece, la parte musicale, dopo Stevie Wobder e John Legend la star dell'ultimo giorno della convention è Pink, da mesi impegnata nella lotta per i diritti riproduttivi.


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Cartelli inneggianti Walz a Chicago

Chi è Tim Walz

Tim Walz è il ’coach d'America‘. Il governatore del Minnesota, evidentemente emozionato, ha accettato la nomination da vicepresidente: "È l'onore della mia vita. Abbiamo la squadra giusta" per vincere, ha detto sul palco della convention democratica fra le lacrime commosse del figlio 17enne Gus che, senza riuscire a smettere di piangere, ha puntato orgoglioso il dito verso il genitore esclamando "questo è mio padre".

Presentandosi all'America, Walz ha raccontato il suo passato da membro della Guardia Nazionale, insegnante e coach. A precederlo sul palco è stata proprio la squadra di football di un liceo del Minnesota che, grazie a lui, vinse anni fa il campionato dello stato. E i delegati lo hanno accolto tenendo cartelli con la scritta "Coach Walz". Una etichetta che Donald Trump ha cercato subito di strappare, sapendo quando può essere efficace in un paese che ama questa figura e questo sport: "è un semi coach che ha allenato per un po’ nel football. Questo tizio è un peso leggero e non dovrebbe avere accesso" alla Casa Bianca, ha detto a Fox. "Sono pronto a voltare pagina" da Donald Trump e J.D. Vance, "non torneremo indietro", sono state le prime parole del ‘running mate’, prima di lanciarsi in una raffica di critiche ai repubblicani. "Credo nel secondo emendamento e so sparare meglio di loro, ma le armi vanno regolate perché i nostri figli devono poter andare a scuola senza paura", ha spiegato. Poi ha lanciato una frecciata a Vance e alla sua laurea Ivy League: "Sono cresciuto in una piccola città del Nebraska, nella mia scuola c'erano 24 ragazzini e nessuno di loro è andato a Yale".

Descrivendo Kamala come la "presidente della gioia", una persona con la "visione e il carattere per guidare", l'ex presidente ha attaccato Trump. "La prossima volta che lo sentite parlare non contate le sue bugie, contate quante volte dice io. Sempre io, io, io. Con Kamala invece è tu, tu, tu", ha detto osservando come il voto sia proprio una scelta fra ‘We The People’ e ‘me e me stesso’.