Nuovo appello di Bergoglio all'Angelus per la pace in Medio Oriente e auspica il ‘coraggio di dialogare’
Papa Francesco ha lanciato un nuovo appello per la pace in Medio Oriente. Il conflitto è "già terribilmente sanguinoso e violento" ma ora si teme una escalation.
Per questo Francesco ha citato all'Angelus, accanto a Israele e Palestina, anche il Libano. Cessare il fuoco a Gaza e liberare gli ostaggi: il Pontefice non si è stancato di reiterare dopo dieci mesi di guerra questa richiesta, chiedendo di avere "il coraggio" di dialogare.
Ma Francesco ha anche criticato gli ultimi blitz di Israele che hanno colpito i capi di Hamas, anche in Iran: "Gli attacchi, anche quelli mirati, e le uccisioni non possono mai essere una soluzione. Non aiutano a percorrere il cammino della giustizia, il cammino della pace, ma generano ancora più odio e vendetta", ha detto il Papa nel suo appello dopo la preghiera mariana a Piazza San Pietro.
È da attendersi una reazione di Israele che in questi mesi ha più volte criticato la Santa Sede per le sue posizioni. Ma la diplomazia vaticana guarda alla sofferenza di tutti i popoli. E ora guarda con preoccupazione al fatto che il Medio Oriente rischia di trasformarsi in una vera e propria polveriera con conseguenze più ampie e gravi di quanto già si vive da quasi un anno.
"La guerra è una sconfitta", ha ripetuto Francesco. "Prego per tutte le vittime, in particolare per i bambini innocenti. Esprimo vicinanza alla comunità drusa in Terra Santa e alle popolazioni in Palestina, Israele, Libano. E non dimentichiamo il Myanmar", ha aggiunto, ricordando come la sua preoccupazione sia per quella Terza guerra mondiale a pezzi, come lui stesso l'ha definita, che interessa molti angoli del pianeta. Anche quelli lontani dai riflettori dei media.
Nell'anniversario dell'esplosione al porto di Beirut (4 agosto 2020), Francesco è poi tornato a chiedere "giustizia e verità" per le vittime.