medio oriente

Netanyahu sul Golan: ‘La risposta arriverà e sarà dura’

Hezbollah sposta i missili. Stop ai voli per Beirut: ‘Via da lì’. Scambio di accuse tra Tel Aviv e Hamas per il fallimento delle trattative sulla tregua

Le foto dei bambini uccisi nel raid di Hezbollah
(Keystone)
29 luglio 2024
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La tensione in Medio Oriente continua a salire con Israele che appare sempre più determinato ad attaccare in Libano in risposta al missile degli Hezbollah che sabato sera ha ucciso 12 tra bambini e adolescenti sul Golan. "Lo Stato di Israele non vuole e non può far passare sotto silenzio quanto accaduto. La nostra risposta arriverà e sarà dura", ha tuonato il premier Benyamin Netanyahu che, a due giorni dall'attacco mortale, è andato a Majdal Shams, sul Golan druso, dove è stato anche contestato da un gruppo di residenti al grido di "assassino, vattene".

Per ora la reazione israeliana si è limitata a una serie di raid mirati con i droni contro comandanti sul campo dei miliziani sciiti in Libano per tentare, hanno spiegato analisti militari, di decapitare i vertici delle forze sul territorio in vista dell'attacco maggiore. "Hezbollah, con il sostegno iraniano - ha denunciato Netanyahu a Majdal Shams -, ha lanciato qui un missile iraniano che ha causato la morte di 12 anime innocenti. Alla comunità drusa dico di non perdere la speranza di fronte alle aggressioni dell'asse del male dell'Iran e degli Hezbollah. Israele continuerà a essere al vostro fianco, qui, in tutta la regione, oggi domani e sempre".


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Benyamin Netanyahu

Sulla stessa linea il ministro della Difesa Yoav Gallant a cui, insieme a Netanyahu, il Gabinetto di sicurezza politico ha affidato la decisione finale della risposta in Libano. "Hezbollah - ha ammonito Gallant - pagherà un prezzo, le nostre azioni parleranno". Hezbollah continua intanto a lanciare razzi verso Israele e si prepara alla risposta dello Stato ebraico spostando missili di precisione e svuotando le sue postazioni militari nel sud.

I libanesi: ‘No a guerra totale’

Un funzionario del gruppo libanese ha detto all'Ap che la posizione della milizia non è cambiata e che non vuole una guerra a tutto campo con Israele, ma se scoppiasse il conflitto combatterebbe senza limiti. Per questo, ha continuato il funzionario, Hezbollah ha iniziato a spostare alcuni dei suoi "missili intelligenti a guida di precisione" da usare se necessario. La comunità internazionale - a cominciare dagli Usa che si sono detti "fiduciosi" - è al lavoro per bloccare la reazione o almeno limitare i danni dell'attacco israeliano con l'obiettivo di evitare un'ulteriore escalation nella regione, visto che dietro gli Hezbollah c‘è Teheran.


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Il campo di calcio dove è avvenuta la strage

"C’è ancora spazio per una soluzione diplomatica", ha detto il portavoce della sicurezza nazionale americana John Kirby, ribadendo tuttavia che "le Alture del Golan sono parte di Israele". Il segretario di Stato Antony Blinken ha avuto un colloquio telefonico con il presidente israeliano Isaac Herzog ed ha sottolineato l'importanza di impedire un'escalation del conflitto. Mentre il titolare della Farnesina Antonio Tajani ha detto di aver parlato con i ministri di Israele Israel Katz e del Libano Bou Habib "per evitare una nuova guerra". "Il governo è impegnato per la pace e la stabilità, anche attraverso il contingente italiano Unifil, per il quale ho chiesto protezione", ha affermato il ministro degli Esteri, esortando i connazionali in Libano alla massima prudenza e anzi invitandoli a lasciare il Paese, così come hanno fatto altre cancellerie occidentali. Il tutto mentre si moltiplicano le compagnie aeree europee - dalla Lufthansa all'Air France - che hanno cancellato i voli per Beirut.

Se il fronte libanese è incandescente, non va meglio per i negoziati su Gaza. Hamas e Israele - dopo il vertice di Roma - si sono reciprocamente accusati di boicottare le trattative. "Netanyahu - ha denunciato la fazione islamica - è ritornato alla strategia della procrastinazione, del ritardo e della fuga da un accordo". "A impedire l'accordo per Gaza è la leadership di Hamas - ha replicato l'ufficio di Netanyahu -, Israele non ha modificato né aggiunto alcuna condizione".

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