Il tycoon resta avanti nei sondaggi e spara a zero: ‘Il ritiro di Biden è un golpe’. Anche Obama sarebbe pronto ad appoggiare la vicepresidente
"Una pazza radicale di sinistra". Donald Trump assicura che non sarà gentile con Kamala Harris andando avanti e, nel suo primo comizio dopo il ritiro di Joe Biden, regala un assaggio della sua nuova strategia.
La vicepresidente però non sta a guardare: in attesa dell'imminente endorsement di Barack Obama, Harris attacca il tycoon accusandolo di voler trascinare l'America "indietro nel suo passato più buio. Noi invece guardiamo avanti". "La nostra battaglia è per le libertà fondamentali", afferma Harris alla convention del sindacato degli insegnanti americani, davanti ai quali loda il discorso alla nazione di Joe Biden. "Ci ha mostrato ancora una volta cosa è la vera leadership", osserva fra gli applausi del pubblico. Poi presenta la sua versione dell'America, quella che guarda la futuro. "Noi vogliamo il divieto delle armi d'assalto, loro - punta il dito contro i repubblicani - vogliono vietare i libri e limitare la libertà delle donne".
Sicura e sorridente, Kamala Harris spinge sull'acceleratore della sua campagna elettorale, consapevole che la strada è lunga a insidiosa e che, oltre a parlare agli americani, deve anche costruire la sua squadra, e in primis nominare il suo vice. È probabile che lo sceglierà entro le prossime due settimane e che provenga da uno degli stati in bilico dove, in base ai primi sondaggi, è indietro di misura rispetto a Trump.
Keystone
Kamala Harris appena atterrata a Washington dal Texas
Secondo le rilevazioni di Emerson College Polling e The Hill, l'ex presidente è avanti di due punti in Georgia e Pennsylvania, di cinque in Arizona e di un punto in Michigan. In Wisconsin invece sono testa a testa, ambedue al 47%. Ma la sfida è solo agli inizi: la campagna di Harris ha appena lanciato il primo spot pubblicitario che, sulle note di ‘Freedom’ di Beyoncé, tocca temi come la violenza con le armi da fuoco, la sanità e l'aborto. Senza contare che l'avvio della vicepresidente è stato più che promettente: nelle 48 ore seguite al passo indietro di Biden ha spazzato via il campo da potenziali altri aspiranti, ha ipotecato la nomination e ha raccolto più di 100 milioni di dollari, grazie ai piccoli donatori e al sostegno di molti vip.
Quello che le manca è ora il sostegno pubblico di Obama e della moglie Michelle, due dei democratici più popolari e in grado di muovere grandi masse. L'ex presidente - secondo indiscrezioni - dovrebbe appoggiarla pubblicamente a breve: con Harris si è già sentito diverse volte negli ultimi giorni e i loro staff stanno valutando uscite pubbliche insieme.
Proprio sull'ex presidente si abbatte l'ira di Trump. "Il ritiro di Biden è un golpe di Obama e di Nancy Pelosi", ha detto The Donald alle prese con una battaglia che gli è nuova, quella di conquistare l'attenzione dei media. Dall'addio di Biden i riflettori sono infatti tutti sui democratici e su Harris, relegando il tycoon in panchina dopo il bagno di folla e l'incoronazione della convention repubblicana. Un ruolo a cui non è abituato e che gli va stretto, come dimostra la sua reazione arrabbiata e caotica contro la vicepresidente. "È un'incompetente. È la politica più liberal, lo è addirittura di più di Bernie Sanders", l'attacca davanti ai suoi fan. "È peggio di Biden, ha rincarato la dose. Con le sue idee sull'aborto "vuole giustiziare i neonati. Vuole l'aborto nell'ottavo e nono mese di gravidanza, fino alla nascita e anche dopo la nascita, l'esecuzione dei bambini", ha gridato alla sua base dal palco di Charlotte, in quella North Carolina che sia per i repubblicani sia per i democratici è un passaggio obbligato per la vittoria.
Gli attacchi incessanti contro la vicepresidente potrebbero però rivelarsi controproducenti e alienare anche le donne più conservatrici, già messe a dura prova dai commenti di J. D. Vance, il senatore dell'Ohio nominato vice da Trump. In un'intervista del 2021, divenuta solo ora virale online, Vance definisce le donne senza figli delle gattare, attirandosi l'ira di alcune star nazionali e non e – soprattutto – indignando il suo stesso partito che con le donne ha già molti problemi e teme ancora di più di perderne i consensi.