medio oriente

La Corte Onu: ‘Israele occupa illegalmente i Territori’

Bocciata come "illegale l'occupazione israeliana" in Cisgiordania. Il suo parere, però, "è consultivo", ma non "vincolante"

Insediamenti di coloni israeliani a Gush Etzion, in Cisgiordania
(Keystone)
19 luglio 2024
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La Corte di giustizia dell'Onu all'Aja ha bocciato come "illegale l'occupazione israeliana" in Cisgiordania. Nel suo "parere consultivo" e non "vincolante", ha sostenuto che Israele ha "l'obbligo di mettere fine alla sua presenza nei Territori palestinesi". La mossa della Corte è stata contestata con forza dal premier Benyamin Netanyahu come "una falsa decisione", mentre la presidenza di Abu Mazen l'ha definita "una vittoria della giustizia".

Il giorno sbagliato

L'intervento della Corte è avvenuto nel giorno in cui su Tel Aviv si è abbattuto il primo drone esplosivo degli Houthi che, a pochi passi dall'ambasciata Usa, ha fatto un morto e diversi feriti. E che sembra preludere a una nuova fase della guerra a Gaza. Secondo i giudici dell'Aja, le colonie ebraiche in Cisgiordania sono illegali, Israele deve smantellarle e risarcire per l'occupazione. Per la Corte, infatti, l'occupazione è "de facto un'annessione" attuata attraverso "una sistematica discriminazione, segregazione e apartheid" a danno dei palestinesi.


Keystone
Insediamenti di coloni dietro un villaggio palestinese

Le reazione scomposta di Netanyahu

La reazione di Israele - che accusa la Corte di ignorare la storia - è stata furibonda anche se la decisione dell'Aja non implica una modifica della politica dello Stato ebraico. "Il popolo ebraico - ha ammonito Netanyahu - non è conquistatore nella propria terra, né nella nostra eterna capitale Gerusalemme, né nella terra dei nostri antenati in Giudea e Samaria (Cisgiordania, ndr)". "Nessuna falsa decisione dell'Aja - ha aggiunto - distorcerà questa verità storica". D'accordo con il premier anche il leader centrista Benny Gantz, che è all'opposizione. "È l'ennesima testimonianza - ha denunciato - di un'ingerenza esterna che non solo è controproducente per la sicurezza e la stabilità regionale e trascura il massacro del 7 ottobre e il terrorismo in Giudea e Samaria, ma serve come un altro esempio di ‘giudiziarizzazione’ di un conflitto politico". I ministri della destra radicale nel governo del premier, Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, sembrava non aspettassero altro che il parere della Corte: in reazione hanno subito chiesto "l'annessione di larghe parti" dei Territori.

Da Ramallah, la presidenza di Abu Mazen ha invece esultato "per la vittoria della giustizia" e ha chiesto alla comunità internazionale di "obbligare Israele, potenza occupante, a porre fine completamente e immediatamente alla sua occupazione e al suo progetto coloniale, senza restrizioni o condizioni".

L’attacco

Il drone esplosivo, lanciato con molta probabilità dallo Yemen, è arrivato dal mare su Tel Aviv attorno alle 3 di notte (ora locale). L'Idf ha spiegato che nonostante fosse stato identificato l'Uav non è stato abbattuto a causa di "un errore umano". Video diffusi sui social hanno registrato il suo caratteristico ronzio e ne hanno mostrato la traiettoria. Superata la spiaggia si è schiantato con una forte esplosione e un bagliore accecante tra due edifici di una strada perpendicolare alla popolare via Ben Yehuda. A due passi dal lungomare dove si trova la filiale dell'ambasciata Usa di Gerusalemme. Che l'obiettivo del drone degli Houthi - rivendicato dal gruppo alleato dell'Iran - fosse l'ambasciata è stato per ora escluso dall'Idf ma il dubbio resta. Nell'esplosione è rimasto ucciso nel suo appartamento Yevgeny Ferder, di origine bielorussa, 50 anni, impiegato in un hotel vicino, e altre 8 persone sono state ferite.


Keystone
Armi di ribelli Houthi nello Yemen

L'effetto dell'impatto - vetri rotti, persiane divelte, muri sgretolati - sono visibili sugli edifici: un'auto, in un parcheggio privato, è stata del tutto distrutta. "Il drone - ha spiegato il portavoce militare Daniel Hagari - è di fabbricazione iraniana: un Samad-3 modificato per avere una portata più estesa". "L'Iran - ha continuato - sta finanziando, armando e dirigendo i suoi agenti terroristici nei loro attacchi contro Israele e il resto del mondo". Israele "regolerà i conti con coloro che vogliono danneggiarlo o praticano il terrorismo", ha avvertito il ministro della Difesa Yoav Gallant.

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