Per la Commissione europea il bivio fra pagare ed evitare pubblicità o usare i social gratis consentendo l'uso dei propri dati non è conforme alle regole
Oggi la Commissione europea ha informato Meta delle sue conclusioni preliminari secondo cui il modello pubblicitario "pay or consent" – per pagare ed evitare pubblicità o non pagare e consentire l'uso dei propri dati – "non è conforme al Digital Markets Act (Dma)".
Secondo il parere preliminare della Commissione, questa scelta binaria, adottata dai social network di Mark Zuckerberg, "costringe gli utenti ad acconsentire alla combinazione dei loro dati personali e non fornisce loro una versione meno personalizzata ma equivalente dei social network di Meta", si legge in una nota. Meta ha ora la possibilità di difendersi esaminando i documenti del fascicolo. La Commissione concluderà l'indagine entro 12 mesi dall'avvio del procedimento iniziato il 25 marzo 2024.
"Ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 2, del Dma, i gatekeeper – termine con cui l'Unione europea definisce le aziende che erogano servizi digitali nello Spazio economico europeo e hanno determinati requisiti – devono chiedere il consenso degli utenti per combinare i loro dati personali tra i servizi della piattaforma principale designata e altri servizi: se un utente rifiuta tale consenso, deve avere accesso a un'alternativa meno personalizzata ma equivalente", precisa la Commissione. I gatekeeper non possono dunque subordinare l'utilizzo del servizio o di alcune funzionalità al consenso degli utenti.
In risposta alle modifiche normative nell'Ue, Meta aveva introdotto nel novembre 2023 un'offerta binaria "paga o acconsenti", in base alla quale gli utenti Ue di Facebook e Instagram devono scegliere se optare per l'abbonamento a un canone mensile a una versione di questi social network priva di annunci pubblicitari o per l'accesso gratuito a una versione di questi social network con annunci personalizzati.
La Commissione ritiene, in via preliminare, che il modello pubblicitario "pay or consent" di Meta "non sia conforme alle regole, in quanto non soddisfa i requisiti necessari di cui all'articolo 5, paragrafo 2". Per garantire la conformità, gli utenti che non acconsentono "dovrebbero comunque avere accesso a un servizio equivalente che utilizzi meno i loro dati personali, in questo caso per la personalizzazione della pubblicità".