Italia

Davanti ai giudici per un ‘chicchirichì’ di troppo

Il tribunale impone al proprietario di un pollaio domestico, allestito in zona urbana a Mestre, di far sloggiare i galli dall’aia, ma non le galline

Bocca chiusa
(Keystone)
25 giugno 2024
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Quindici ore al giorno di ‘chicchirichì!’. Troppe, secondo i giudici del Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Veneto, che hanno imposto al proprietario di un pollaio domestico, allestito in zona urbana a Mestre, di far sloggiare i galli dall'aia "fosse anche solo uno".

L'uomo aveva chiesto e ottenuto nel dicembre scorso l'autorizzazione al Comune a poter far razzolare le galline davanti casa, per l'autoconsumo familiare dei prodotti. Il via libera era arrivato senza problemi. Non fosse stato per il coro dei galli a ogni ora del giorno. Così un vicino di casa ha scelto la strada delle carte bollate: ha presentato un esposto in cui lamentava "problemi igienici e i rumori del pollaio, un continuo fastidio fisico-psicologico", configurando addirittura "un danno biologico".

In particolare, aveva denunciato, un disturbo acustico provocato dai richiami degli animali "che risuonano dalle 3 del mattino fino alle 18 del pomeriggio". La normativa, in questi casi, prevede che oltre a quello degli uffici comunali ci debba essere anche il parere dell'Unità sanitaria locale. E l'Ulss 3 Serenissima l'aveva espresso, a metà gennaio, prescrivendo però "l'assenza di galli" nell'aia di quartiere.

A quel punto l'allevatore ha voluto ricorrere al Tribunale amministrativo che, appunto, ha dichiarato frutto di "legittima discrezionalità amministrativa" la decisione degli uffici pubblici, e del tutto "proporzionata" a contemperare i due diritti: quelli dell'appassionato di galline nel poter gestire il proprio pollaio domestico "consumandone i prodotti", e quello dei suoi vicini di poter dormire senza dover subire i continui ‘chicchirichì’.

D'ora in avanti, nell'aia potranno zampettare solo galline: non più di 50 e tutte femmine, "al fine di ridurre per quanto possibile il disturbo agli abitanti delle case vicine".

La "guerra dei galli", tuttavia, potrebbe tuttavia non essere finita: c'è sempre il Consiglio di Stato, uno degli organi ausiliari previsti dalla Costituzione italiana. Tra le sue competenze rientrano sia attività di carattere consultivo che giurisdizionale.