Mediterraneo

‘La Guardia costiera greca getta in mare i migranti’

Un'inchiesta della Bbc fa luce su 15 casi avvenuti in tre anni: ‘Queste pratiche illegali hanno causato la morte di oltre 40 persone’

Migranti attendono di scendere dalla barca (foto d’archivio)
(Keystone)
17 giugno 2024
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La Guardia costiera greca ha causato la morte di decine di migranti nel Mediterraneo negli ultimi tre anni. In uno di questi casi, nove migranti sono stati deliberatamente gettati in acqua provocandone la morte. È quanto denuncia, in un'inchiesta, la Bbc.

Le testimonianze raccolte dall'emittente britannica fanno riferimento a nove vittime, parte delle oltre 40 persone presumibilmente morte dopo essere state costrette a lasciare le acque territoriali greche o riportate in mare dopo aver raggiunto le isole greche. La Bbc ha analizzato 15 incidenti risalenti al periodo tra maggio 2020 e il 2023, citando fonti locali, Ong e la Guardia costiera turca. "Verificare tali resoconti è estremamente difficile: i testimoni spesso scompaiono o hanno troppa paura per parlare apertamente. Ma in quattro di questi casi siamo riusciti a corroborare i resoconti parlando con testimoni oculari", scrive la Bbc.

In cinque incidenti, i migranti hanno affermato di essere stati gettati direttamente in mare dalle autorità greche. In molti altri incidenti, invece, i migranti hanno affermato di essere stati caricati su zattere gonfiabili senza motore che poi si sono sgonfiate o sembravano essere state forate.

Il governo greco è da tempo accusato di rimpatri forzati, ovvero di respingimenti di persone verso la Turchia, luogo da dove queste persone spesso provengono, il che è illegale secondo il diritto internazionale. Interpellata dalla Bbc, la Guardia costiera ha respinto fermamente tutte le accuse di attività illegali.

Questa è la prima volta che in un'inchiesta giornalistica si calcola il numero di incidenti in cui si ritiene che le vittime siano morte per le azioni della Guardia costiera greca.

Tra le testimonianze, un uomo camerunese, sbarcato sull'isola di Samos nel 2021, ha raccontato di essere stato braccato nell'isola da "poliziotti vestiti di nero" con il volto coperto, che lo hanno trasferito a forza assieme ad altri due migranti sulla motovedetta della Guardia costiera. Dopo essere stato picchiato, l'uomo ha raccontato di essere stato gettato in mare assieme agli altri compagni senza giubbotto di salvataggio. Solo il migrante camerunese è riuscito a nuotare fino a riva, mentre i corpi degli altri due sono stati recuperati sulla costa turca.

Il contenuto completo del report è presente nel documentario dell'emittente britannica dal titolo "Dead Calm: Killing in the Med?".