Ma il cacciatore di nazisti Klarsfeld stupisce tutti: ‘Voterò per Marine e il Rassemblement National’. Resta poco tempo per chiudere le liste elettorali
Stop alle trattative e agli strappi: da stasera sono chiuse in Francia le liste dei candidati nelle 577 circoscrizioni per le legislative dl 30 giugno e 7 luglio. Con qualche decisione dell'ultimo momento e l'attesa di scoprire il quadro esatto della situazione nell'estrema destra, dove sarebbero circa 70 le circoscrizioni in cui destra Républicains ed estrema destra Rassemblement National presenteranno candidati comuni.
È saltata nell'ultimo giorno una delle candidature più controverse de La France Insoumise (Lfi), il partito di estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon che per evitare scontri frontali nel Nuovo Fronte popolare della gauche sulla sua candidatura a premier nel caso di vittoria ha ribadito che non farà il premier: "Non sarò mai io il problema, sono sempre dalla parte della soluzione". In questa direzione va anche la decisione di non candidarsi di Adrien Quatennens, candidato melenchoniano uscente condannato per violenze sulla moglie nel 2022 e per molti "impresentabile". Ha deciso di gettare la spugna perché non vuole che la sua candidatura "venga utilizzata" contro la nuova coalizione di sinistra. Al suo posto, Lfi presenta un altro candidato, Aurélien Le Coq, ma la femminista Amy Bah, che si era presentata contro Quatennens, non ritira la sua candidatura per il momento. È uno dei tanti casi che stridono in un'alleanza che mette insieme personalità e tendenze molto diverse tra loro, dai riformisti liberali come Raphael Glucksmann all'ex presidente François Hollande, fino all'anticapitalista Philippe Poutou, per le sue posizioni filopalestinesi estreme soprannominato "il portavoce di Hamas".
In queste ore di tensione, continuano a essere molte le personalità politiche che scendono in campo, pur senza candidarsi come ha fatto Hollande (per il Nuovo Fronte popolare). Oggi è stata la volta dell'ex premier socialista Lionel Jospin, che ha attaccato "l'arroganza" e la "leggerezza di Emmanuel Macron nella scelta di sciogliere il Parlamento, definendo "unica diga" all'estrema destra la coalizione della gauche. Stessa condanna da parte dell'ex presidente Nicolas Sarkozy, che ha però criticato anche aspramente l'alleanza dei Républicains, il suo partito, con l'estrema destra, un errore strategico destinato - secondo lui - a trasformare il partito di destra in una "appendice" dei lepenisti.
"Voterei per il Rn" nel caso di ballottaggio con il Fronte popolare di sinistra, perché il partito di Marine Le Pen "ha fatto la sua mutazione" e "sostiene gli ebrei", ha detto lo storico difensore della causa dei deportati ebrei di Francia e "cacciatore di nazisti", Serge Klarsfeld. Al contrario, l'estrema sinistra "è sotto l'influsso della France Insoumise con ventate antisemite e un violento antisionismo", insomma un partito "decisamente antisemita".
Già concentrati sulle tradizionali promesse agli elettori, il premier Gabriel Attal, e colui che aspira a prenderne il posto, Jordan Bardella. Se il primo ha assicurato ai francesi una bolletta elettrica più leggera se la maggioranza sarà confermata, il vincitore delle europee ha promesso di cancellare la riforma che rende più difficile l'accesso ai sussidi di disoccupazione. Che l'attuale governo non ha ancora reso operativa.
I Blues della nazionale francese sono schierati tutti dalla stessa parte, come aveva annunciato ieri Marcus Thuram invitando a votare contro il Rassemblement National di Marine Le Pen: "Condivido i suoi stessi valori - ha detto oggi il capitano e trascinatore dei francesi, Kylian Mbappé - e c‘è la libertà di parola. Per me non ha esagerato. Sto con lui".
La presa di posizione della nazionale, che ricorda altri momenti di tensione dei Bleus con l'estrema destra, ha fatto già reagire la classe politica. "Sono pregiudizi, pensino a concentrarsi sul campo" ha detto Aleksandar Nikolic, europarlamentare e responsabile dello Sport per il partito. A Dusseldorf, la vigilia dell'esordio agli Europei contro l'Austria si scalda subito, quando in conferenza stampa arriva la domanda più attesa a Mbappé, quella sul momento cruciale che vive la Francia. Da mesi nell'occhio del ciclone per il suo passaggio al Real Madrid, l'ex attaccante del Psg non si tira indietro, neppure dopo la "frenata" della Federcalcio francese, che con un comunicato dopo le parole Thuram ha oggi chiesto a tutti di "evitare un uso politico della nazionale". "Condivido gli stessi valori di Marcus - ha chiarito subito Mbappé - certo che sono d'accordo con lui. Per me non ha esagerato, c’è libertà d'espressione. Sto con lui".
Poi ha spiegato: "Ci sono priorità. La partita di domani è importantissima, ma la situazione in Francia lo è ancora di pi". "Io sono contro gli estremismi - ha continuato - abbiamo la possibilità di scegliere il futuro del nostro Paese. È molto importante. Ho voglia di essere orgoglioso di portare questa maglia il 7 luglio e di non rappresentare un Paese che non corrisponde ai miei valori".
Parole destinate ad alimentare una polemica già esplosa con quelle di Thuram. Durissimo il portavoce del partito di Marine Le Pen, Julien Odoul: "Il cittadino Marcus Thuram non ha mai detto una parola per esprimere tristezza quando Thomas, Lola e tutte le altre giovani vittime sono state massacrate dai delinquenti? Ne abbiamo piene le scatole di questi privilegiati che danno lezioni, che prendono i francesi per imbecilli".
Nella conferenza stampa di oggi, a un Didier Deschamps che ha cercato di riportare la calma senza prendere posizioni, un giornalista ha ricordato della sua polemica nel 1996 con il padre di Marine Le Pen, Jean-Marie, fondatore del Front National che aveva criticato i giocatori della nazionale perché non cantavano l'inno. Quella volta, l'attuale ct, allora centrocampista dei Bleus, rispose: "come al solito, Le Pen dice solo sciocchezze". Oggi precisa, rivolto al giornalista: "ecco, lo sapevo che lo avresti tirato fuori...allora ce l'avevo con una persona che si era permessa di attaccare frontalmente i giocatori. Ero il capitano e non potevo accettarlo".