Estero

Cassis a ‘laRegione’: ‘Non è una dichiarazione vincolante’

Sul Bürgenstock, con la presidente della Confederazione, il ministro degli Esteri tira le somme della Conferenza di pace per l'Ucraina

Ignazio Cassis
(Keystone)
16 giugno 2024
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"Abbiamo ottenuto ciò che era possibile fare date le circostanze". Lo ha affermato alla conferenza stampa della delegazione svizzera della Conferenza sull'Ucraina svoltasi al Bürgenstock la presidente della Confederazione Viola Amherd, accompagnata per l'occasione dal ministro degli Affari esteri Ignazio Cassis.

Quest'ultimo, rispondendo a una domanda dell’inviato della Regione, ha affermato che non è un caso se il documento finale del vertice è un "comunicato congiunto" e non una "dichiarazione finale". "Un ‘joint communiqué’ ha un valore meno vincolante di una ‘dichiarazione’", ha detto Cassis sostenendo come "in diplomazia ogni parola conta".

Sorpresa e soddisfazione

Lo scopo è avanzare a piccoli passi, e il fatto che quasi tutte le delegazioni abbiano sottoscritto il documento "è un grosso successo", ha sostenuto Cassis. "Siamo i primi a essere rimasti sorpresi", ha sottolineato. È una base sulla quale si possono costruire le prossime tappe, ha aggiunto.

In merito al Russia e alla sua mancata presenza al Bürgenstock, Cassis ha detto di avere contatti regolari con Mosca: "Continueremo a discutere con la Russia anche dopo questa conferenza".

Non è però ancora chiaro come Mosca sarà coinvolta: "Non tutti i percorsi che possiamo immaginare oggi consentono alla Russia di partecipare". La questione della territorialità non è stata affrontata alla conferenza: "A questo proposito ci troviamo a un punto morto".

Il ruolo elvetico

Riguardo al ruolo che la Svizzera può svolgere nel futuro processo di pace Ignazio Cassis ha affermato che si "valuterà dove esso possa portare: l'obiettivo è quello di elaborare un percorso comune considerando i vari punti di vista". Un secondo vertice di pace potrebbe tenersi - secondo il capo degli Affari esteri - ancora prima delle prossime elezioni presidenziali americane.

"Possiamo mediare, ma non possiamo agire da soli. Abbiamo bisogno del sostegno di altri", ha dichiarato Cassis. Parlando di una possibile conferenza in Canada sulle questioni umanitarie, ha affermato che "la Svizzera e altri Paesi vogliono costruire questi ponti". E anche Berna è pronta a organizzare incontri a livello tecnico, se richiesto, ha aggiunto Viola Amherd.

Arrestare Putin?

Alla domanda se la Svizzera sarebbe chiamata ad arrestare Vladimir Putin in ossequio al mandato emesso dalla Corte penale internazionale qualora questi dovesse venire in Svizzera, la presidente della Confederazione ha detto che in questo caso si potrebbe fare un'eccezione dato che si tratterebbe della partecipazione a un processo di pace. Serve una decisione formale del Consiglio federale e il caso andrebbe discusso, ha aggiunto Amherd.

Rispondendo alla domanda se la Svizzera sarebbe pronta a partecipare anche a un vertice di pace organizzato dalla Cina, il ministro degli Esteri elvetico ha affermato: "In linea di principio, ogni iniziativa di pace è ben accetta, almeno per la Svizzera".

Cassis ha aggiunto: "Abbiamo già sei o sette approcci o formule di pace. Stiamo cercando i denominatori comuni e li stiamo discutendo. Se la Cina e il Brasile hanno dei piani di pace, ci interessano". Amherd si è detta d'accordo con il collega di governo: "Qualsiasi iniziativa di pace è ben accetta, ma dovrebbe essere basata sul diritto internazionale".

Buon risultato

Parlando più in generale della Conferenza sul Bürgenstock, Amherd, rispondendo a chi ha parlato di fallimento, ha detto di essere "convinta che l'evento abbia avuto un buon risultato. Nel complesso ho ricevuto feedback positivi da tutti i partecipanti, che hanno ringraziato per aver offerto questa piattaforma di dialogo".

In precedenza la presidente della Confederazione aveva sottolineato come sia la prima volta dallo scoppio della guerra in Ucraina nel 2022 che la pace è stata discussa in un vertice di alto livello. "Il fatto che la stragrande maggioranza degli Stati qui riuniti abbia approvato il documento finale dimostra ciò che la diplomazia può ottenere con un lavoro paziente", ha sostenuto Amherd.

Quest'ultima ha spiegato che la grande maggioranza dei partecipanti al vertice ha raggiunto un consenso su tre punti. In primo luogo è stato richiesto che qualsiasi uso dell'energia nucleare e delle strutture nucleari debba essere condotto in modo sicuro, protetto, monitorato e compatibile con l'ambiente.

In secondo luogo, i firmatari della dichiarazione si sono detti d'accordo nel definire "inaccettabile" gli attacchi alle navi mercantili nelle infrastrutture portuali. Infine, si è chiesto uno scambio completo dei prigionieri di guerra e il ritorno in Ucraina dei bambini deportati in Russia e la liberazione dei civili detenuti.