Timori per Giochi, proteste e un nuovo giro di nomine al ministero degli Interni
Jordan Bardella premier, il Rassemblement National al governo: fra poco più di 3 settimane tutto questo potrebbe diventare realtà per la prima volta nella storia della Francia. Fra chi si pone interrogativi e teme qualche scossone, ci sono i rappresentanti delle forze dell'ordine. Anche perché subito dopo quello che potrebbe essere un evento storico per il paese, sono in programma le Olimpiadi con tutta la loro cornice di misure di massima sicurezza per i momenti più a rischio, soprattutto la cerimonia di apertura che attraverserà il cuore di Parigi. "Non cambierà assolutamente niente", assicura a Le Figaro uno dei prefetti direttamente coinvolti nell'organizzazione dei Giochi. Questo perché tutta l'organizzazione è stata messa a punto dal ministero dell'Interno di Gérald Darmanin già da tempo.
Unico interrogativo, le critiche rivolte dall'inizio dal Rassemblement National e da Bardella proprio al gigantismo della cerimonia di apertura sulla Senna, un atteggiamento che potrebbe incontrarsi con le riserve sempre nutrite sull'evento dal principale sindacato di polizia, Alliance. L'ipotesi di un ricorso al piano B, una cerimonia tradizionale, all'interno dello Stade de France, sembra tuttavia remota.
Qualche interrogativo in più circola negli ambienti del ministero dell'Interno riguardo i posti chiave della sicurezza, ma se ci sarà un cambio della guardia non dovrebbe essere una tabula rasa, dal momento che le nomine devono essere firmate dal presidente della Repubblica. Non dovrebbe aver nulla da temere, in tempi brevi, neppure il prefetto di Parigi, Laurent Nuñez. Sul futuro a più lungo termine, sia lui sia Christian Rodriguez, direttore generale della Gendarmeria nazionale, potrebbero essere sostituiti. Qualcuno ricorda la sua levata di scudi il 3 giugno quando comparvero sui muri i manifesti del Rassemblement National con la foto di un militare e la scritta "Sono un gendarme, voto Bardella".
Più che un cambio dei vertici, i responsabili delle forze dell'ordine temono che uno sbarco dell'estrema destra di Marine Le Pen al potere possa far scoppiare incidenti, già fra il primo turno e il ballottaggio, specialmente nelle banlieue. Le premesse ci sono, e già da domenica: subito dopo i risultati, migliaia di persone, rispondendo all'appello di partiti e organizzazioni di sinistra, si sono riversate nelle piazze di tutto il paese - a Parigi a République - per protestare contro la vittoria della destra e la prospettiva di un governo a guida lepenista.