Il portavoce russo Peskov dopo l'annuncio di Macron di consegnare degli aerei Mirage all’Ucraina: ‘Dalla Francia dichiarazioni molto provocatorie’
Sembra non avere fine la spirale di tensione innescata tra Mosca e Parigi. Il presidente Emmanuel Macron "dichiara che la Francia è pronta a partecipare direttamente al conflitto militare in Ucraina", ha denunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che il presidente francese ha annunciato l'intenzione di inviare caccia Mirage a Kiev e di creare una "brigata francese" composta da 4’500 soldati ucraini che combattano contro i russi.
Le affermazioni di Macron, fatte in un'intervista televisiva con TF1 e France 2, fanno seguito alle ipotesi da lui avanzate di inviare direttamente truppe occidentali sul campo e di creare una coalizione di Paesi per mandare istruttori in Ucraina. Tutte dichiarazioni "molto, molto provocatorie, che aggravano l'escalation nel continente e non portano a niente di positivo", ha affermato Peskov.
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Dmitry Peskov
Le nuove iniziative annunciate dalla Francia si accompagnano all'assenso espresso dallo stesso Macron alle truppe di Kiev all'uso di armi fornite da Paesi Nato anche per bombardare il territorio russo, in un momento molto difficile per le forze ucraine sul terreno. Nelle ultime ore il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato che i soldati russi hanno conquistato un altro villaggio, quello di Paraskovievka, nella regione orientale di Donetsk. L'Italia, che si è già detta contraria all'impiego di missili occidentali per colpire la Russia, ha ribadito la sua presa di distanza dalla Francia. "Quella di Macron non è la posizione dell'Italia, noi non dobbiamo seguire nessuno, bisogna evitare l'escalation", ha sottolineato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Secondo la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, "si ha la sensazione che Macron abbia voglia di una guerra".
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Le celebrazioni in Normandia per gli 80 anni del D-Day
Ma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando davanti all'Assemblea nazionale all'indomani della partecipazione alle celebrazioni per l'ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia, ha ringraziato l'inquilino dell'Eliseo per "non aver abbandonato l'Ucraina in un momento decisivo". Allo scontro verbale tra Francia e Russia si accompagna la vicenda giudiziaria di un cittadino francese fermato a Mosca con le accuse di non essersi registrato come agente straniero e di aver raccolto informazioni sulle attività militari della Russia. L'uomo, Laurent Vinatier, è comparso oggi davanti a una Corte della capitale, che ha tramutato il fermo in arresto fino al 5 agosto, in attesa che il procedimento faccia il suo corso.