Primi exit poll nel Paese che apre il voto nell’Ue: un seggio in più a laburisti. Ma il leader di destra esulta: avremo fino a 7 parlamentari
L'ultradestra in Olanda non sfonda e i primi exit poll del Paese che apre la maratona elettorale europea, sembrano destinati a smentire i sondaggi: Geert Wilders guadagna fino a 7 seggi all'Eurocamera dove finora era assente ma si piazzerebbe dietro al ticket europeista laburisti-verdi guidato da Frans Timmermans. Tuttavia esulta, dicendo che il suo partito “esce vincitore”
La partita resta aperta e l'esito si capirà solo domenica sera, con i dati reali dello scrutino di tutti i 27 ma, rispetto alle previsioni secondo le quali Wilders era destinato a doppiare i rivali, il Paese dei tulipani registra un risultato a sorpresa. Tra gli alleati di governo di Wilders, negli exit poll si piazzerebbero terzi con 4 seggi i liberali di destra (Vvd) del premier uscente Mark Rutte, guidati dall'ex bambina rifugiata di origini curde Dilan Yesilgoz, mentre i centristi del Nuovo contratto sociale di Pieter Omtzigt e il Movimento dei contadini (Bbb) guadagnerebbero rispettivamente uno e due seggi. Un seggio andrebbe anche al Forum per la democrazia (FvD) guidato dal rampante populista Thierry Baudet, di recente oscurato dalla rinata stella di Wilders.
Gli exit poll sono arrivati al termine di una giornata segnata, tra l'altro, dagli attacchi hacker al voto dei filo russi. Giacca e cravatta blu scuro d'ordinanza, Wilders si era presentato di prima mattina al seggio del municipio dell'Aja ostentando a favor di telecamere "fiducia" sulla volontà degli olandesi di "cambiare l'Europa". "Vogliamo meno immigrazione, vogliamo inasprire le regole e le politiche sull'asilo", è stato l'abituale mantra dai toni incendiari ripetuto alla sua maniera - in olandese e in inglese - dopo aver inserito la sua scheda in un cassonetto nero dei rifiuti trasformato in urna elettorale.
Keystone
Geert Wilders mette la scheda nell’urna
L'alleanza europeista - che da settimane denuncia la vicinanza di Wilders agli "amici di Putin per indebolire l'Europa" - ha combattuto la sua battaglia di retroguardia contro il leader xenofobo mettendo i cittadini davanti alla scelta diametralmente opposta di "un'Europa solidale". Una proposta grazie alla quale, nei primi exit poll, l'ex vicepresidente della Commissione europea potrebbe scongiurare il sorpasso dell'acerrimo nemico nell'emiciclo del Parlamento europeo, consentendo a laburisti e verdi di mantenere sostanzialmente stabili il numero di seggi attuali e frenando l'ondata populista.
Nel triangolo tra il municipio, la stazione centrale dell'Aja e la moschea turca Mescidi Aksa, nel bel mezzo di Chinatown, nelle ore del voto è andata in scena la polarizzazione del Paese. Diviso tra gli scontri tra i manifestanti pro-Gaza e la polizia applauditi da Wilders, i timori del mondo islamico e dei rifugiati alla preannunciata stretta della destra - da attuare anche con "deportazioni forzate degli immigrati irregolari" - e l'appuntamento elettorale segnato anche dall'attacco hacker ai siti web di alcuni dei principali partiti - incluso il Pvv di Wilders - rivendicato dal gruppo filo-russo HackNet a dare eco all'ingerenza di Mosca sul voto europeo per gonfiare la sua campagna anti-Ue e anti-Kiev. I risultati olandesi resteranno impacchettati fino a domenica sera, quando anche gli ultimi seggi del continente - quelli italiani - chiuderanno i battenti. Soltanto dopo il "vento del cambiamento" invocato da Wilders potrà dire in quale direzione soffia, dando il via al gioco delle alleanze.