Per il magistrato di Udine, dai primi accertamenti, tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz’ora
“Abbiamo aperto un'inchiesta per omicidio colposo contro ignoti: in queste vicende, per procedere bisogna configurare responsabilità di tipo omissivo, non commissivo”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Udine, Massimo Lia, in conferenza stampa, sulla vicenda delle due ragazze morte a causa della piena del fiume Natisone, in Friuli, i cui corpi sono stati recuperati, e sul terzo ragazzo ancora disperso. “Condurremo tutti gli accertamenti del caso – ha aggiunto –, per accertare se i soccorsi sono stati tempestivi. Mi preme però segnalare che, allo stato attuale, non ci sono elementi specifici che ci fanno andare in questa direzione, ma le verifiche sono in fase iniziale”.
“Patrizia ha fatto quattro telefonate al numero unico di emergenza 112, l’ultima delle quali senza risposta”. Lo ha reso noto il magistrato, relativamente alla vicenda del Natisone. “La prima chiamata è delle 13.29, le altre nei minuti immediatamente successivi – ha precisato –. Dai primi accertamenti, tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz'ora. Da una situazione di apparente tranquillità, quel tumultuoso scorrere del fiume Natisone che poi li ha travolti”.