estremo oriente

Manovre di Russia e Cina nel Mar del Giappone, Seul invia i jet

Il pattugliamento aereo attivato da Mosca e Pechino alza la tensione nel Pacifico, dopo le solite bizze di Kim Jong-Un

Top gun cinese

Le forze armate di Cina e Russia mostrano i muscoli in Estremo Oriente: "hanno organizzato e attuato il sesto pattugliamento aereo strategico congiunto nello spazio aereo pertinente del mar del Giappone e del mar Cinese orientale", in linea con il loro piano annuale di cooperazione. Le poche righe di comunicato diffuso a sorpresa dal ministero della Difesa di Pechino sono state sufficienti a chiarire in modo inequivocabile che la partnership bilaterale è più solida che mai, a dispetto dell'aggressione di Mosca contro l'Ucraina, al punto da costringere la Corea del Sud a una risposta immediata.

La sesta operazione del suo genere dal 2019 è giunta nel mezzo dell'aumento delle manovre militari di Usa e alleati nell'Asia-Pacifico che da ultimo registra dalla scorsa settimana attività combinate di unità della guardia costiera di Stati Uniti, Giappone e Filippine nella prima esercitazione navale trilaterale nel mar Cinese meridionale per contenere la crescente assertività militare di Pechino. Quattro aerei militari cinesi e 4 russi sono entrati nella zona di identificazione di difesa aerea della Corea del Sud (Kadiz) senza preavviso, spingendo i militari di Seul a far decollare gli aerei da combattimento.

Gli orari

Il Comando di stato maggiore congiunto sudcoreano ha riferito che tra le 11.52 e le 13.49 locali (4.52-6.49 in Svizzera), i jet cinesi e russi sono entrati nella Kadiz "senza violare lo spazio aereo sudcoreano", rispettivamente nella parte meridionale e orientale dell'area di identificazione di difesa aerea. "I nostri militari hanno identificato gli aerei cinesi e russi prima dell'ingresso nella Kadiz e hanno schierato i caccia dell'aeronautica per condurre misure tattiche in preparazione di potenziali situazioni accidentali", ha aggiunto il Comando.

Nessuna violazione dello spazio aereo

La prova di forza sino-russa, come è stata qualificata in serata da Tokyo che ha escluso violazioni del suo spazio aereo, è avvenuta dopo che i capi della Difesa di Usa, Corea del Sud e Giappone hanno avuto il loro primo incontro in quattro anni a margine di lavori dello Shangri-La Dialogue, tenuto nel fine settimana a Singapore: le parti hanno ribadito il loro impegno a rafforzare la cooperazione trilaterale sulla sicurezza contro le tensioni nell'Indo-Pacifico.

Sabato una nave da guerra cinese è arrivata a poco più di 100 metri da un cacciatorpediniere statunitense, impegnato con una fregata canadese in un transito nello Stretto di Taiwan a supporto della libertà di navigazione ("una provocazione" secondo Pechino), sfiorando una collisione dalle conseguenze imprevedibili. In precedenza, in un episodio del 26 maggio, gli Usa hanno diffuso un breve video di un caccia militare cinese che intercettava e si piazzava con una manovra "non professionale" davanti a un aereo da ricognizione americano RC-135, costringendolo al volo in scia con tutti i relativi rischi.

Il presidente Xi Jinping ha avuto un'approfondita discussione su Taiwan - che la Repubblica popolare considera parte "inalienabile" del suo territorio da riunificare anche con la forza se necessario - con l'omologo francese Emmanuel Macron in visita in Cina ad aprile: il messaggio del leader comunista, veicolato dall'Eliseo, fu che "al momento non ha intenzione di attaccare, ma gli incidenti possono capitare".

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