Ora tocca al Senato, corsa per il via libera prima del 5 giugno
La camera americana approva l'accordo per alzare il tetto del debito e le borse mondiali brindano. Il via libera avvicina Washington a lasciarsi alle spalle l'incubo del default: l'intesa deve essere ora approvata dal Senato e poi arrivare sulla scrivania di Joe Biden per la scontata firma prima del fatidico 5 giugno, giorno in cui gli Stati Uniti potrebbero rimanere con le casse vuote e non riuscire a onorare i loro obblighi.
Con 314 voti a favore e 117 contrari la Camera ha approvato il provvedimento che alza il tetto del debito ma impone anche paletti alle spese federali per i prossimi due anni, accelera i permessi per i grandi progetti energetici, taglia i nuovi fondi per l'agenzia delle entrate americana e introduce standard per l'accesso ai programmi di assistenza sociale. Il via libera rappresenta una vittoria per lo speaker Kevin McCarthy e - secondo gli osservatori - segnala come Washington è ancora in grado di funzionare nonostante le profonde divisioni politiche.
"Abbiamo fatto la storia perché quello approvato è il provvedimento con i maggiori tagli e risparmi mai votato dal Congresso", ha detto il leader dei repubblicani alla camera celebrando l'approvazione e la sua vittoria personale. A Capitol Hill in molti erano convinti che McCarthy non ce la facesse a spuntarla contro i repubblicani dell'ala più estremista. Invece 149 conservatori hanno votato insieme a 165 democratici e garantito il disco verde all'accordo, fornendo un raro esempio di collaborazione bipartisan.
Soddisfatto anche Biden. Il presidente ha lodato la Camera per "l'importante passo in avanti per prevenire il primo default della storia e proteggere la storica ripresa economica del Paese". Per Biden evitare una recessione nei prossimi mesi e soprattutto nel 2024, quando gli americani saranno chiamati a votare per le presidenziali, è cruciale: uno stop dell'economia infatti ridurrebbe le chance per un suo secondo mandato alla Casa Bianca.
Nei sondaggi Biden è già in difficoltà rispetto ai rivali Donald Trump e Ron DeSantis, e molti all'interno del suo stesso partito nutrono dubbi sulla sua ricandidatura, soprattutto a causa dell'età avanzata. Nel 2020 della pandemia Biden non ha avuto particolari problemi in campagna elettorale in quanto la maggior parte degli eventi era online.
Keystone
Joe Biden prova a guardare lontano
Ora, però, molti dubitano che la sua forma fisica gli consenta di fronteggiare comizi e appuntamenti a stretto giro, oltre a navigare le sfide quotidiane della presidenza a partire dall'Ucraina. Lo scetticismo nei confronti della vicepresidente Kamala Harris complica ulteriormente la partita di Biden di fronte agli americani e all'agguerrita platea di candidati repubblicani, fra i quali spiccano anche i nomi del senatore afroamericano Tim Scott e dell'ex governatrice del South Carolina Nikky Haley.
Wall Street per ora non guarda alle elezioni e brinda all'approvazione dell'accordo sul tetto del debito. I listini americani guadagnano quasi l'1% in attesa del dato sulla disoccupazione americana di venerdì 2 giugno e nella speranza che la Fed si prenda una pausa nella sua aggressiva campagna di rialzi dei tassi contro l'inflazione.