LA GUERRA IN UCRAINA

Putin fa la vittima, Zelensky chiama l’Ue

Alla parata del 9 maggio il presidente russo insiste sul parallelo tra la sua invasione e la lotta contro il nazismo. Von der Leyen vola a Kiev.

(Keystone)
9 maggio 2023
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Nessun passaggio di aerei nel cielo, nessun carro armato tra le truppe che sfilano, niente marcia del Reggimento Immortale con le fotografie dei caduti e nemmeno il ricevimento al Cremlino. Le preoccupazioni per la sicurezza, e in generale per il conflitto in corso, si sono fatte sentire sulla parata di quest'anno per il V-Day russo. Ma non sono cambiati i toni di Vladimir Putin. La Russia, ha ribadito il presidente nel discorso sulla Piazza Rossa ribadendo discutibili paralleli con la lotta al nazismo, si sta difendendo in una guerra che le è stata dichiarata dall'Occidente con lo scopo di distruggerla, ma alla fine vincerà.

Anche in questa giornata a far sentire la sua voce dissonante è stato Yevgeny Prigozhin, con le nuove pesantissime accuse lanciate all'esercito di essere "incapace di difendere la Russia" e di fuggire davanti al nemico a Bakhmut. Il capo della Wagner ha preso di mira i suoi bersagli preferiti, i vertici militari, accusandoli di "ingannare" Putin con rapporti falsi sulla situazione in Ucraina e lamentando ancora una volta di non ricevere da loro sufficienti munizioni. Solo sei giorni fa le immagini di due droni che esplodevano sul Cremlino erano sembrate scuotere il senso di sicurezza dei russi. A questo si aggiungono i timori tra l'opinione pubblica per la tanto annunciata controffensiva ucraina.

Due motivi d'inquietudine che probabilmente hanno contribuito ai festeggiamenti sottotono. Quasi un simbolo di questa atmosfera è la solitudine dell'unico carro armato che ha sfilato sulla Piazza Rossa: un pezzo da museo, il leggendario T34 che diede un contributo decisivo alla sconfitta delle divisioni di Hitler. Ma la presenza di questo mezzo corazzato tra gli 8mila soldati che hanno partecipato alla sfilata (di cui 530 già impegnati nel conflitto in Ucraina) è servita anche a rendere plasticamente il parallelo di Putin tra la lotta per la sopravvivenza della Russia di allora e quella di oggi. La civiltà, ha affermato il presidente dalla tribuna sotto le mura del Cremlino, "è di nuovo a una svolta cruciale e una guerra è di nuovo scatenata contro la Russia, ma il Paese sarà in grado di garantire la sua sicurezza". A minacciare il Paese, ha spiegato Putin, sono le "élite globaliste occidentali" che si ritengono superiori e che "provocano conflitti sanguinosi e colpi di Stato, seminano l'odio, la russofobia e il nazionalismo aggressivo".

LA CONTROMANIFESTAZIONE

Il presidente ucraino insiste su armi e adesione all’Unione

Il controcanto di Kiev al Giorno della Vittoria russo lo intona invece Ursula von der Leyen visitando la capitale ucraina nel suo primo 9 maggio trasformato in Giornata dell'Europa. "È qui che i valori a noi cari vengono difesi ogni giorno", ha sottolineato la presidente della Commissione Ue arrivando in città dopo l'ennesimo attacco missilistico notturno per una giornata fortemente simbolica che segna un ulteriore spostamento ucraino verso ovest, sempre più lontana dal mondo sovietico ormai divenuto sinonimo d’invasione. Ma non è solo di idee e principi che si è parlato tra la leader Ue e il presidente ucraino Zelensky, che ringraziando l'Europa per il suo sostegno ha ribadito la necessità di accelerare sulle munizioni e sull'adesione dell'Ucraina all'Unione, e ha definito "inaccettabile" il blocco sul grano in atto dai Paesi vicini.

Al fianco di Von der Leyen, Zelensky ha ribadito il paragone tra la Russia di Putin e la Germania di Hitler, sottolineando che "l'Europa è stata resa possibile dalla sconfitta del male dell'aggressione" e "insieme oggi stiamo combattendo di nuovo il male dell'aggressione che la Russia ha riportato nel nostro continente". Quindi, come 78 anni fa, "abbiamo bisogno di una nuova vittoria". In risposta, Von der Leyen ha sottolineato come oggi Kiev sia "il cuore pulsante dei valori europei" e che in questo momento "l'Ucraina è in prima linea nella difesa della nostra libertà e democrazia". La leader Ue ha assicurato a Zelensky solidarietà "per tutto il tempo che sarà necessario", aggiungendo che a suo dire Putin "ha già fallito". Von der Leyen ha anche sottolineato che assicurare i proiettili all'Ucraina resta "la priorità" dell'Ue, impegnata nella consegna di munizioni dalle riserve degli Stati membri e nel promuoverne un'ulteriore produzione.

Sull'adesione dell'Ucraina all'Ue, per Zelensky "è tempo di una decisione positiva per aprire i negoziati, e contiamo sul fatto che a giugno venga presentata una valutazione positiva sui progressi dell'Ucraina". A questo proposito, "fiducia" è stata espressa da Von der Leyen che ha evidenziato i "molti progressi fatti dall'Ucraina". Così si guarda ai mesi a venire per una possibile apertura al negoziato di adesione. Kiev conta di chiudere la partita entro due anni, mentre di tempi molto più lunghi si parla negli uffici dei partner europei.

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