Estero

Non più prioritarie le domande di visto delle vittime del sisma

Le richieste di turchi e siriani, in costante calo da settimane, torneranno a essere esaminate in via ordinaria dal 12 maggio. Oltre 300 i beneficiari

Molti hanno perso tutto
(Keystone)

Berna – A partire dal prossimo 12 maggio le domande di visto presentate dalle persone colpite dal sisma in Turchia e Siria non saranno più trattate in via prioritaria. Lo rende noto oggi la Segreteria di Stato della migrazione (Sem), motivando la scelta con la costante diminuzione delle richieste nelle ultime settimane.

Oltre 300 persone colpite dal devastante terremoto di inizio febbraio hanno potuto beneficiare della procedura accelerata e hanno quindi ottenuto, a volte nel giro di pochi giorni, un visto di visita, così da poter recarsi presso i parenti stretti in Svizzera e soggiornare da loro per un massimo di 90 giorni, scrive la Sem in una nota.

Complessivamente – i dati arrivano fino al 28 aprile – sono state depositate 647 domande di visto prioritarie, di cui 501 a Istanbul e 146 a Beirut (Libano), presso il consolato che rappresenta la Siria. Di queste, 96 sono state respinte, mentre 241 sono ancora pendenti, in quanto manca la conferma dei parenti in Svizzera di essere disposti ad accogliere i familiari e a provvedere al loro sostentamento.

25 domande alla settimana

Dal picco di 120 richieste a settimana registrato a inizio marzo, si è assistito a un regolare calo. Di recente le rappresentanze hanno ricevuto circa 25 domande su sette giorni. La Sem ha pertanto deciso di sospendere il trattamento prioritario.

La Sem è consapevole che, per le persone colpite dalla catastrofe, in molti casi la situazione sul posto resta difficile, si legge nel comunicato. Tuttavia, sembra che il quadro non sia più urgente. Le eventuali domande per un visto Schengen potranno essere presentate nell'ambito di una procedura ordinaria, ma, qualora venga provata un'urgenza, resta comunque possibile trattare una richiesta secondo la procedura celere.

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