kenya

‘Setta del digiuno’, anche bambini tra le 90 vittime

Arresato il fondatore Paul Mackenzie Nthenge. Per lui potrebbe essere formulata l’accusa di terrorismo

L’esercito porta via alcune vittime
(Keystone)
25 aprile 2023
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Salgono a 90 le vittime della "setta dei digiunatori" di Shakaola, in Kenya, dopo gli ultimi ritrovamenti di corpi da parte della polizia in fosse comuni nella foresta attigua ai terreni di proprietà del sedicente "pastore" Paul Mackenzie Nthenge. Il fondatore della Good news international church (Chiesa internazionale delle buone notizie), attualmente agli arresti nella cittadina di Malindi, potrebbe aver portato al digiuno, con la promessa di "poter vedere Gesù", molti più adepti di quanto non si pensi, secondo gli inquirenti.


Il pastore Paul Mackenzie

"Ogni giorno che passa, c'è la forte possibilità che ne muoiano altre", ha dichiarato ad Afp il direttore esecutivo dell'Ong Haki Africa, Hussein Khalid. "Crediamo ci siano altre vittime" ha dichiarato ai media l'ispettore generale di polizia, Japhet Koome, che ha effettuato ieri un sopralluogo a Shakaola. Secondo la Croce Rossa sono circa 212 le persone collegate al culto "dei digiunatori".

La polizia ha dichiarato però che le ricerche sono state bloccate perché l'obitorio di Malindi non può ospitare altri corpi, proprio mentre il ministro degli Interni Kithure Kindiki, giunto sul luogo delle terribili scoperte, ha dichiarato che non è dato sapere "quante altre tombe, quanti altri corpi potremmo scoprire". Tra le vittime del culto di Nthenge ci sono anche molti bambini. Il presidente della Repubblica William Ruto ha ribadito che per il predicatore potrà essere formulata l'accusa di terrorismo.

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