la guerra in ucraina

Prigozhin: ‘Basta prigionieri. Uccidiamoli tutti’

Allarme droni a Mosca. Un velivolo carico di esplosivo ritrovato vicino alla capitale

Yevgeni Prigozhin
(Keystone)
24 aprile 2023
|

A Mosca cresce l'allarme per i droni ucraini, mentre nella battaglia di Bakhmut le forze russe non devono più fare prigionieri i soldati di Kiev, ma "ucciderli
tutti". Anzi, bisogna "macellare l'esercito ucraino" per "non dargli l'opportunità di riunirsi per una controffensiva". Parola di Yevgeny Prigozhin, capo della compagnia militare privata in prima linea nella battaglia per il controllo della cittadina del Donbass che sembra essere diventata il fulcro del conflitto. Tanto che il presidente Volodymyr Zelensky ha avvertito che per l’Ucraina è "impossibile" rinunciarvi.

La sorte di Bakhmut si intreccia dunque con quella della possibile controffensiva di Kiev. Ma per quest'ultima operazione l'Ucraina lamenta di essere a corto di mezzi militari. È quanto ha affermato un "furioso" ministro degli Esteri Dmytro Kuleba in un intervento al Consiglio Esteri della Ue, lamentando, secondo una fonte bene informata, "la bassa quantità di munizioni" ricevute sinora e la mancanza di missili a lungo raggio. Anche l'Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell ha espresso "delusione" per la velocità con cui sino adesso sono state consegnate le munizioni, sottolineando che finora sono stati forniti mille missili e auspicando che "tutti i Paesi membri comprendano l'urgenza".

Intanto, però, la Russia si sente sempre più minacciata sul proprio territorio a causa degli attacchi con i droni, che Kiev non ammette ufficialmente. Il ministero della Difesa di Mosca ha detto che gli ucraini hanno cercato di colpire con tre droni sottomarini la base della flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli, in Ucraina, ma sono stati intercettati senza provocare danni. Ma più allarmante è il ritrovamento avvenuto ieri in una foresta solo 35 chilometri a est della periferia di Mosca di un velivolo senza pilota con un carico di 18 chilogrammi di esplosivo. E nella serata odierna è stato chiuso lo spazio aereo sullo scalo di Vnukovo, uno dei tre aeroporti della capitale, a sud-ovest della città, dopo la segnalazione della presenza di un drone nell'area.

Paura di un’escalation

Gli Stati Uniti, timorosi che le azioni sul territorio russo possano portare a una pericolosa escalation del conflitto, avrebbero convinto le forze ucraine a posticipare attacchi che erano stati programmati nel primo anniversario dell'inizio del conflitto, il 24 febbraio. È quanto emerge, secondo il Washington Post, dagli ormai famosi documenti segreti circolati in rete. Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha tuttavia smentito: "Perché dovremmo farlo? Cosa risolverebbe un'azione così una tantum?", ha chiesto.


Keystone
Un soldato ucraino a Bakhmut

Ciò non basta a sopire i timori per possibili attacchi sulla stessa Mosca in occasione dell'anniversario della vittoria contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale, il 9 maggio. Ma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che si svolgerà regolarmente la consueta parata sulla Piazza Rossa, con un discorso del presidente Vladimir Putin.

Proprio la volontà di "rovinare la festa" ai russi sarebbe secondo Prigozhin tra le ragioni che spingono Zelensky a insistere perché le sue truppe continuino a resistere nel "tritacarne di Bakhmut". Il giorno in cui i russi si saranno impadroniti interamente della città, scatterà la controffensiva ucraina, aggiunge il capo della Wagner, perché lo stesso Zelensky ha bisogno della "più grande vittoria".

Verso lo scambio di prigionieri

Mosca ha affermato intanto di aver eliminato 60 mercenari della Legione Georgiana in un attacco con missili Iskander lanciato il 21 aprile sulla cittadina di Konstantinovka per rappresaglia. I mercenari uccisi, secondo il ministero della Difesa, erano infatti ritenuti responsabili di aver torturato e ucciso soldati russi nella regione di Kiev nel marzo del 2022. Ma a parlare non sono solo le armi. Nonostante la mancanza di segnali di una possibile soluzione negoziata del conflitto, il capo dell'intelligence militare ucraina, Kirylo Budanov, ha fatto sapere che Kiev e Mosca si stanno "avvicinando" a uno scambio totale di prigionieri, dopo gli oltre 2.200 per parte già liberati dall'inizio del conflitto.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE