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Per il ministro dell'ambiente italiano l'orsa va abbattuta

Sorvegliato il Centro di Casteller. Il ministro convoca un tavolo per venerdì. Timori per il boicottaggio del turismo in Trentino

Un orso con un cucciolo (Keystone)
19 aprile 2023
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Salvo ripensamenti dell'ultim'ora, il destino dell'orsa Jj4, responsabile dell'uccisione del runner di 26 anni Andrea Papi, pare segnato. Il ministro dell'ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, è intervenuto per ricordare come Ispra abbia già comunicato, nell'ambito di una riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica per la provincia di Trento, che l'orsa va abbattuta. "La valutazione del ministro si basa su quella dell'Ispra, in questo momento le condizioni sono queste", ha precisato il Pichetto Fratin che ha convocato venerdì 21 aprile a Roma il tavolo tecnico sull'emergenza orsi in Trentino.

La linea del governo

Allo stesso modo, l'esecutivo della Provincia di Trento ha ribadito l'intenzione di proseguire sulla linea dettata nei giorni scorsi dal governatore Maurizio Fugatti che prevede il prelievo degli esemplari problematici, oltre a Jj4, vi sono M62 e Mj5, e la riduzione della popolazione di orsi presenti sul territorio provinciale. "Quest'orsa – ha detto l'assessora all'agricoltura, foreste, caccia e pesca della Provincia di Trento, Giulia Zanotelli – non è un peluche, ma un esemplare problematico e pericoloso. Sta prevalendo l'idea che la vita di un orso valga più di quella di una persona, e questo non possiamo accettarlo".

Per la soppressione di Jj4 si dovrà comunque attendere il parere del Tar di Trento che, accogliendo il ricorso di Lav e Lac, ha sospeso l'ordinanza di soppressione firmata da Fugatti. La decisione verrà presa il prossimo 11 maggio. Intanto l'orsa ha trascorso la seconda giornata nel Centro faunistico di Casteller, a Trento. L'esemplare, rinchiuso in un recinto non elettrificato, è in buona salute e si alimenta regolarmente. Per prevenire possibili intrusioni in vista della manifestazione annunciata per il prossimo 23 aprile, la Questura di Trento ha emesso un'ordinanza per la vigilanza delle aree di accesso al centro. In passato, si sono registrate alcune incursioni da parte di gruppi di animalisti.

Gli animalisti

Prosegue invece la battaglia delle organizzazioni animaliste contro la decisione dell'amministrazione provinciale di abbattere l'esemplare. Una petizione per la liberazione dell'orsa promossa dall'Oipa di Trento ha raggiunto le 60mila firme in 24 ore. La Lav ha invece presentato due possibili destinazioni per i tre orsi considerati problematici. Si tratta del Gnadenhof für Bären, in Germania, e di Al Ma'wa for Nature and Wildlife, in Giordania. Per l'associazione, l'individuazione dei due siti renderebbe "inutile il provvedimento di uccisione degli animali".

Sul tema ha preso posizione anche l'Ordine dei veterinari del Trentino, che ha sollecitato i professionisti iscritti all'albo a "non assumere alcuna iniziativa che possa provocare la morte dell'esemplare per eutanasia". E a spaventare non solo gli orsi aggressivi ma anche un'eventuale ricaduta degli avvenimenti sul turismo. Il rilievo che ha assunto la vicenda, la campagna per boicottare il settore turistico lanciata sui social e i rischi per la sicurezza preoccupano gli albergatori trentini e altoatesini.

Le disdette

Secondo quanto riportato dal direttore dell'Azienda per il turismo della valle di Sole, Fabio Sacco, negli ultimi giorni vi sono state alcune disdette e un rallentamento nella vendita dei pacchetti turistici. "Riceviamo – ha spiegato – numerose richieste di informazioni su svariati temi, tra cui la sicurezza del territorio. Stiamo pensando di attrezzarci con un portale online per rispondere alle domande più frequenti dei turisti".

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