Estero

La protesta dei forconi polacca: niente più grano ucraino

Kaczynski, leader del partito polacco al governo Diritto e giustizia ne vieta l'importazione. Si teme il dumping dei prezzi

In sintesi:
  • Jaroslaw Kazynski tiene a rassicurare: ‘La Polonia resta amico e alleato dell'Ucraina. Ma…’
  • A Hrubieszow gli agricoltori bloccano l'ingresso d treni carichi di grano esenti da dazi
  • L'Ue dovrebbe creare le basi per distribuire i prodotti ucraini tra tutti i Paesi europei e non solo quelli confinanti
Jaroslaw Kaczynski
(Keystone)
15 aprile 2023
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"Il Governo ha deciso oggi di vietare l'importazione dei prodotti agricoli e alimentari dall'Ucraina in Polonia". Lo ha annunciato Jaroslaw Kaczynski, il leader del partito polacco al governo Diritto e giustizia (Pis), durante un comizio elettorale a Lyse, un comune agricolo nel nord della Paese.

Kaczynski, che attualmente non ha nessun incarico governativo, ha assicurato che il suo Paese "resta amico e alleato dell'Ucraina", ma che "deve difendere gli interessi dei propri cittadini" perché teme una crisi che dalla campagna potrebbe estendersi in tutto il Paese. A essere interessato dal divieto sarà innanzitutto il grano ucraino.

Secondo il leader del Pis, Varsavia è pronta ad avviare un accordo bilaterale con Kiev per fermare l'esportazione del grano ucraino verso la Polonia. Il nuovo ministro dell'Agricoltura Robert Telus ha precisato che l'annuncio dato dal presidente del Pis è un segnale all'Unione europea che dovrebbe creare gli strumenti adatti per distribuire i prodotti agricoli ucraini fra tutti i Paesi dell'Europa e non solo quelli confinanti con l'Ucraina.

Intanto continua la protesta degli agricoltori polacchi che a Hrubieszow (località alla frontiera polacco-ucraina) bloccano l'ingresso dei treni che portano grano senza dazi, causando un forte calo di prezzi di acquisto di questo prodotto in Polonia. Secondo l'opinione pubblica locale la questione ha già provocato una notevole perdita di popolarità del partito di Kaczynski fra gli agricoltori, perdita che non è stata fermata dalla dimissione del ministro Henryk Kowalczyk, sostituito il 6 aprile scorso da Telus.

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