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Trentino, gli orsi da uccidere sono due

A caccia non solo dell'orsa che ha ucciso il runner. In Slovenia ne verranno abbattuti 230. Il governo di Lubiana: sono troppi

Un esemplare di orso bruno sulle Alpi (Keystone)
13 aprile 2023
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A una settimana dal ritrovamento del corpo di Andrea Papi nei boschi del monte Peller, gli orsi a cui si sta dando la caccia in Trentino sono due. Il primo è l'esemplare femmina Jj4, responsabile dell'aggressione al runner di 26 anni, identificato grazie alle analisi di laboratorio disposte dalla Procura della Repubblica di Trento. Il secondo è Mj5, un orso di 18 anni per cui la Provincia di Trento ha chiesto l'abbattimento per l'attacco ai danni di un escursionista in valle di Rabbi, avvenuto lo scorso 5 marzo.

Sebbene i due esemplari non siano ancora stati individuati, sono già in corso le operazioni di collocamento delle trappole a tubo, che consentiranno il prelievo e la successiva soppressione. Rimane aperta la questione riguardante un terzo esemplare, M62, per cui è stata inviata richiesta di prelievo in quanto troppo confidente nei confronti dell'uomo. L'orso, che non ha mai aggredito nessuno ma è responsabile di diversi danneggiamenti, sta tenendo impegnata una squadra di operatori specializzati del Corpo forestale trentino in una complessa operazione di dissuasione.

La cattura

A quanto precisato dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, "l'orsa Jj4 era stata oggetto di un'ordinanza per l'abbattimento" firmata il 24 giugno 2020, per l'aggressione ai danni di due escursionisti, sempre sul monte Peller. "Da quel momento - ha ricordato il governatore - è iniziato un iter travagliato con gli organi di giustizia amministrativa che non ci ha permesso di dare seguito all'ordinanza". Fugatti, parlando di un "sentimento di commozione e rabbia per quanto accaduto", ha inoltre voluto precisare come la richiesta di cattura dell'esemplare sia stata più volte presentata a Ispra, sempre con esito negativo. Jj4 è stata monitorata per oltre due anni. Il radiocollare di cui era dotata si è scaricato lo scorso agosto, ma si ritiene che non sia lontana dalla zona dell'aggressione a Papi. La presenza di un marchio identificativo sull'orecchio permetterà il riconoscimento immediato, senza necessità di ricorrere a nuove analisi genetiche.

L’altro esemplare

Più complessa, invece, appare la cattura di Mj5, un esemplare del peso stimato di 350 chilogrammi per cui è arrivato il via libera da parte dell'Ispra. In questo caso, una squadra di operatori specializzati sta cercando di ricostruirne gli spostamenti attraverso le analisi genetiche dei campioni rinvenuti nei boschi. A differenze degli esemplari femmine, i maschi risultano meno stanziali, e possono coprire lunghe distanze in brevi periodi. L'annuncio dei due prelievi ha generato le reazioni delle associazioni animaliste. Il Wwf ha chiesto al governatore del Veneto, Luca Zaia, di aprire alla possibilità del trasferimento di alcuni orsi in Veneto (ma non quelli ritenuti problematici), mentre la Lav si è detta disponibile a effettuare il trasferimento degli esemplari destinati all'abbattimento.

Il caso sloveno

In Slovenia il ministro delle risorse naturali e degli affari territoriali, Uroš Brežan, ha dato il via libera all'abbattimento di 230 esemplari di orso bruno. Come spiegato dal ministro, si tratta di una misura necessaria per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini e per scongiurare eccessivi danni causati dalla popolazione di plantigradi. L'obiettivo di questa decisione è di riportare nei prossimi anni il numero di orsi a quota 800, ancora sostenibile, attualmente se ne contano circa 1'100, anche se per un territorio come la Slovenia la popolazione ideale sarebbe di 450-500 orsi.

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