Estero

Dieci palestinesi morti negli scontri in Cisgiordania

Oltre 100 i feriti, alcuni in gravi condizioni. Israele: sventati attacchi immediati. Dure reazioni dell’Anp e di Hamas.

Si aggrava il bilancio degli scontri
(Keystone)
22 febbraio 2023
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Tel Aviv/Gaza – È di 10 il nuovo bilancio dei palestinesi uccisi in scontri armati con l’esercito israeliano durante un’operazione militare a Nablus in Cisgiordania. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità locale, citato dalla Wafa, secondo cui il numero dei feriti ha superato i 102 e di cui 7 sono in gravi condizioni.

L’operazione condotta dall’esercito israeliano oggi a Nablus - in cui almeno 10 palestinesi sono rimasti uccisi, secondo fonti locali - è stata ordinata "per neutralizzare tre ricercati coinvolti in attacchi armati in Giudea-Samaria (Cisgiordania, ndr), i quali progettavano altri attacchi nell’immediato futuro". Lo hanno riferito in un comunicato congiunto l’esercito israeliano e lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno. Due dei ricercati - Hussam Assalim e Walid Dachil - militavano nella fazione locale di Nablus nota come ‘Fossa dei Leoni’. Il terzo ricercato - Muhammad Ala’ Fatah - era un membro della Jihad islamica.

Secondo la ricostruzione dell’esercito, lo Shin Bet ha localizzato i tre ricercati in un appartmento nella citta’ di Nablus. Il loro edificio è stato circondato e ai ricercati - afferma l’esercito - è stato intimato di arrendersi. Ma essi "si sono rifiutati ed hanno aperto il fuoco". Mentre erano ancora in corso i tentativi di catturarli - prosegue il comunicato - uno dei ricercati ha tentato la fuga "ed è stato neutralizzato". Gli altri due hanno poi ingaggiato uno aspro scontro fuoco con i reparti militari "e sono stati neutralizzati anch’essi".

Durante queste operazioni - ha aggiunto l’esercito - i militari sono stati oggetto di una quantità di spari, e verso di loro sono stati anche lanciati sassi, ordigni esplosivi, bottiglie incendiarie. Nessuno dei militari è stato ferito. All’interno dell’appartamento in cui si nascondevano i tre ricercati, ha concluso l’esercito, "sono state trovate due armi e munizioni".

"Terrorismo organizzato". Cosi il premier dell’Autorità palestinese Muhammad Shtayyeh ha definito "la continua aggressione israeliana contro il nostro popolo nella città di Nablus". Il portavoce di Abu Mazen, Nabil Abu Rudeinah, ha accusato "il governo israeliano come responsabile di questa pericolosa escalation".

"La resistenza a Gaza segue i crimini perpetrati dal nemico contro il nostro popolo in Cisgiordania e avverte: la nostra pazienza ha un limite’: lo ha affermato Abu Obeid, portavoce dell’ala militare di Hamas. Sul piano politico - ha aggiunto un altro dirigente di Hamas, Hazem Kassem, alla emittente al-Aqsa - "la barbara invasione sionista a Nablus conferma che il governo degli occupanti insiste per portare una escalation nella regione, e se ne assume tutta la responsabilità". "Il puro sangue dei caduti non sarà versato invano", ha ribadito anche l’ala militare della Jihad islamica.

Il Ministero dell’istruzione di Hamas a Gaza ha intanto reso noto che domani tutte le scuole nella Striscia resteranno chiuse in un gesto di solidarietà con i caduti di Nablus e con le loro famiglie.

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