turchia e siria

Quasi mille feriti nel nuovo sisma

Una decina i morti, riprese le ricerche sotto le macerie. Il bilancio complessivo sfiora le 50mila vittime

La disperazione di un uomo a Gaziantep (Keystone)
21 febbraio 2023
|

Sorpresi dalle macerie dei palazzi che crollavano o travolti dalla calca di chi fuggiva dagli edifici scossi dal sisma. Sono circa 500 i feriti nelle regioni siriane colpite dai due nuovi terremoti che sono stati registrati nella vicina Turchia sud orientale in provincia di Hatay, tra le più devastate già dal sisma del 6 febbraio.

Le due scosse di magnitudo 6.4 e 5.8, arrivate a pochi minuti di distanza l’una dall’altra, hanno provocato la morte di almeno 5 persone in Siria mentre nelle due città turche colpite, Defne e Samandag, e ad Antiochia le vittime sono 6 e i feriti quasi 300, una ventina in gravi condizioni.

I soccorsi

L’Organizzazione mondiale della Sanità sta fornendo assistenza, anche con cliniche mobili, ai medici impegnati nei soccorsi, mentre il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha annunciato la disponibilità a "fornire ulteriore supporto" alle popolazioni colpite dal sisma in entrambi i Paesi. Mentre continuano le ricerche per tentare di salvare persone rimaste intrappolate sotto le macerie degli ultimi palazzi crollati, Ankara ha annunciato che a causa del sisma di due settimane fa hanno perso la vita almeno 42’310 persone. Un bilancio ancora provvisorio, che si aggiorna quotidianamente, ma che arriva a toccare quasi 50mila vittime se sommato alle 4’000 persone che, sempre a causa del sisma del 6 febbraio, hanno perso la vita nelle regioni siriane colpite.


Una moschea distrutta ad Antakya (Keystone)

Gli sfollati

Oltre un milione e mezzo di sfollati nel sud est della Turchia sono temporaneamente ospitati nelle circa 300mila tende allestite per dare riparo a chi ha perso la casa, o non ci può più entrare perché è irreparabilmente danneggiata. Quasi 300mila i turchi evacuati in aerei offerti gratuitamente dalla compagnia di bandiera Turkish Airlines, che prevede di continuare a stampare biglietti gratis per le evacuazioni fino alla fine del mese.

Oltre 20mila cittadini siriani che erano arrivati negli scorsi anni in Turchia come profughi per la guerra nel loro Paese, e che oggi si trovano a essere sfollati a causa del terremoto che ha colpito la zona dove vivevano come rifugiati, sono invece tornati in Siria, ha fatto sapere il ministro della Difesa turco Hulusi Akar. Respingendo accuse diffuse sui social media secondo cui, dopo il 6 febbraio, molti erano entrati nel Paese.

La paura

Il trauma del terremoto resta comunque ancora vivo tra la popolazione turca e il panico aumenta con ogni nuova scossa di assestamento. Sono 116 quelle registrate solo nelle ultime 24 ore, mentre dal 6 febbraio sono state in totale 7.242, di cui 41 con magnitudo tra 5 e 6 e 450 con magnitudo tra 4 e 5.

La terra continua a tremare ma il presidente Recep Tayyip Erdogan ha già annunciato la ricostruzione "da zero" delle città cancellate dal terremoto. "Abbiamo bisogno di un anno", ha detto il leader turco chiedendo pazienza ai cittadini che lo ascoltavano in un comizio a Islahie, uno dei quartieri di Gaziantep più martoriati. L’inizio dei lavori è in programma a partire da marzo e saranno circa 200mila le nuove abitazioni da costruire.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE