siria e turchia

Una donna e due bambini salvati 228 ore dopo il terremoto

Recuperati dopo dieci giorni schiacciati sotto i resti di un palazzo sbriciolato. Il bilancio di 41mila morti destinato a salire

La ricerca continua (Keystone)
15 febbraio 2023
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Dieci giorni schiacciati sotto i resti di un palazzo sbriciolato, poi il miracolo. Una madre e i suoi due bambini sono stati estratti vivi oggi dopo essere rimasti sepolti per 228 ore sotto le macerie di uno degli edifici che è crollato a causa del terremoto ad Antiochia, una delle città del Sud-est della Turchia più colpite dal sisma. La donna viene trasportata in barella da sei persone che camminano in punta di piedi tra i detriti dei palazzi sventrati, poi i soccorritori si abbracciano e riprendono le ricerche. Quasi contemporaneamente è stata tratta in salvo, dopo 227 ore sotto le macerie, una donna di 74 anni, Cemile Kekec, a Kahramanmaras, un’altra delle città più colpite dal sisma, dove in mattinata era stata salvata anche una 45enne.

I soccorsi continuano

Sono oltre 8’000 le persone che in Turchia sono state estratte vive dai resti dei palazzi crollati con l’urto delle due scosse di terremoto che hanno colpito il Sud-est del Paese e varie province nel Nord della Siria, dove oggi sono arrivati camion carichi di materiale medico inviati dall’Organizzazione mondiale della Sanità. "Molto più sostegno è necessario per soddisfare i bisogni sanitari essenziali di tutte le persone", ha comunque fatto sapere il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. Il bilancio delle vittime per ora ha superato le 41mila persone ma è destinato ad aumentare quando le ricerche si fermeranno mentre, in Turchia, i feriti sono in tutto più di 105mila.


Davanti al disastro (Keystone)

I soccorritori continuano a lavorare anche mentre cala la notte, ma la zona colpita dal terremoto è incessantemente interessata da scosse di assestamento, ne sono state registrate 3’858 dal giorno del sisma, il 6 febbraio, di cui quasi 400 di magnitudo tra 4 e 5, e l’agenzia turca per l’emergenza e i disastri Afad ha definito la situazione "fuori dall’ordinario". Gli edifici in parte crollati o rimasti fortemente danneggiati a causa del violento terremoto sono 50’576 e devono essere demoliti con urgenza, ha affermato il ministro dell’Ambiente turco Murat Kurum facendo sapere che le autorità hanno ispezionato finora più di 387’000 palazzi nelle dieci province del Sud-est anatolico colpite dal terremoto.

Edifici demoliti

La città di Gaziantep ha il maggior numero di edifici che necessitano di essere demoliti subito, quasi 12’000, seguita da Hatay (10’991) e Kahramanmaras (10’777). Mentre le ricerche vanno ancora avanti, la Turchia continua a ricevere solidarietà a livello internazionale dopo che oltre 100 Paesi hanno inviato aiuti fin dal primo giorno. Il Regno Unito si è impegnato a fornire un nuovo pacchetto di aiuti da 25 milioni di sterline (28 milioni di euro) per le popolazioni della Turchia e della Siria colpite dal sisma, portando il totale stanziato da Londra a 42,8 milioni di sterline (48 milioni di euro).

Domani il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg si recherà nella capitale turca per esprimere solidarietà da parte dell’Alleanza atlantica mentre oggi il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan ha visitato Ankara per mostrare vicinanza dopo il sisma. La Turchia ha ringraziato l’Armenia definendo la visita "significativa". Yerevan ha mandato 100 tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione turca colpita dal sisma mentre una squadra di 28 soccorritori armeni è al lavoro nelle zone terremotate. Già la scorsa settimana, per permettere l’arrivo di aiuti alle regioni turche colpite, era stato aperto un valico sul confine turco-armeno, chiuso da 30 anni a causa delle relazioni problematiche tra Ankara e Yerevan per varie questioni, tra cui la negazione del genocidio armeno da parte della Turchia.

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