la guerra in ucraina

Kiev denuncia il capo del gruppo Wagner per crimini di guerra

Prigozhin nel mirino: ‘Non sfuggirà alle sue responsabilità’

Yevgeni Prigozhin (Keystone)
3 febbraio 2023
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L’Ucraina porta - almeno virtualmente - sul banco degli imputati il sanguinoso leader dei mercenari Wagner, accusandolo di innumerevoli atrocità durante l’invasione russa. "Il capo di questo gruppo paramilitare è direttamente responsabile di migliaia di crimini di guerra. Ammette apertamente il suo ruolo nella guerra contro l’Ucraina e, con il permesso del Cremlino, risolve i problemi del personale reclutando decine di migliaia di prigionieri", ha dichiarato il procuratore generale ucraino Andriy Kostin presentando la denuncia contro Yevgeny Prigozhin, fondatore e capo dei mercenari che combattono coi soldati russi in Ucraina.

Alleato di Putin

Alleato chiave di Vladimir Putin, Prigozhin ha reclutato migliaia di combattenti, compresi detenuti dalle carceri russe, per mandarli in guerra, dove sono diventati fondamentali soprattutto nelle recenti sanguinose battaglie nell’est dell’Ucraina. Il leader del gruppo Wagner - recentemente sanzionato dagli Usa come organizzazione criminale - è accusato di violazione dell’integrità territoriale e inviolabilità dell’Ucraina, e di aver condotto una guerra di aggressione. Insieme a Prigozhin, anche i mercenari del gruppo non potranno evitare la responsabilità penale per i loro crimini. "I pubblici ministeri hanno già condotto gli interrogatori di due di questi combattenti che si trovano nell’Ue.


Prigozhin con Putin (Keystone)

È in corso anche l’indagine sul coinvolgimento in crimini di guerra di un altro ex membro Wagner che si trova in Norvegia. La corrispondente richiesta di azioni investigative sarà presto inviata al nostro colleghi norvegesi", ha detto Kostin, in riferimento al caso di Andrej Medvedev, ex Wagner che ha combattuto in Ucraina per poi disertare e chiedere asilo in Norvegia. Secondo la legge ucraina, chi è nel mirino di procedimenti penali deve essere informato con un "avviso". Non è chiaro come la notifica possa arrivare a Prigozhin, ma è chiaro che Kiev vuole che paghi. Perché "il martello della giustizia è sempre più forte della mazza dell’anarchia", secondo Kostin. Parole che riportano alla memoria uno dei più sanguinosi episodi della guerra, quando l’ex recluta della milizia russa, Yevgeny Nuzhin, è stato barbaramente giustiziata a colpi di mazza dai suoi ex compagni con l’accusa di tradimento. Un’esecuzione ripresa in un raccapricciante video diffuso poi sui social media.

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