Estero

Protagonista del Ticinogate, Gerardo Cuomo di nuovo arrestato

Nel 2001 era stato al centro di uno scandalo di corruzione. Più volte nel mirino delle inchieste per contrabbando di sigarette, è stato fermato a Bologna.

Gerardo Cuomo nel 2001, ai tempi del Ticinogate
(Ti-Press/archivio)
1 febbraio 2023
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Nuovo arresto per Gerardo Cuomo, più volte nel mirino di inchieste e processi per la vendita illegale di tabacco. Nei giorni scorsi è stato eseguito nei suoi confronti un ordine di custodia cautelare emesso dalla Corte di Appello di Bologna, nell’ambito di un procedimento di estradizione avviato dall’Olanda dove Cuomo è stato condannato a due anni di reclusione.

Si tratta di una pena per reati doganali, commessi durante un periodo in cui il presunto boss del contrabbando internazionale e protagonista del Ticinogate, in cui lavorava in Svizzera. Ora, a 77 anni, si trova in carcere e ci sono i termini per la sua consegna.

Il suo difensore, l’avvocato Lorenzo Corvucci, si è attivato con il ministero della giustizia, chiedendo la revoca della misura, un differimento del trasferimento del suo assistito oppure che la pena venga riconosciuta ed eseguita in Italia.

In Svizzera il nome di Gerardo Cuomo è associato al cosiddetto ‘Ticinogate’. La vicenda si concluse nel febbraio del 2003, quando il Tribunale federale (Tf) respinse il ricorso del presunto boss del contrabbando internazionale di sigarette contro la pena di sette mesi di detenzione con la condizionale decisa dalla Cassazione ticinese.

Cuomo era stato condannato il 27 giugno 2001 dalla Corte delle assise correzionali di Lugano a dieci mesi di detenzione con la condizionale e all’espulsione per cinque anni dal territorio svizzero, per complicità in corruzione passiva aggravata, nel processo che aveva visto protagonista l’allora giudice ticinese Franco Verda, poi dimessosi nel 2000. La Corte di cassazione e revisione penale del Tribunale d’appello del Cantone Ticino aveva poi ridotto il 30 aprile 2002 la pena a sette mesi di detenzione e aveva sospeso condizionalmente la pena accessoria dell’espulsione per un periodo di prova di due anni, accogliendo parzialmente il ricorso di Cuomo.

L’avvocato del napoletano, Mauro Mini, non si era però dichiarato contento. Rimproverando alla Cassazione un arbitrario accertamento dei fatti, un’arbitraria valutazione delle prove e una violazione del principio "in dubio pro reo", aveva portato il caso davanti al Tribunale federale. In una sentenza emessa il 12 febbraio 2003, la suprema corte di Losanna aveva però respinto il ricorso di diritto pubblico.

Dopo il processo a Lugano Cuomo era stato estradato in Italia nel giugno 2001.

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