stati uniti

Trump lancia la campagna e attacca DeSantis: ‘Sleale’

‘Sono più arrabbiato che mai, il 2024 è l’ultima chance per salvare gli Usa’

Una sostenitrice di Trump (Keystone)
29 gennaio 2023
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"Ron DeSantis non sarebbe stato governatore se non fosse stato per me, per l’endorsement che gli diedi nel 2018. Quindi, quando sento che potrebbe correre per la Casa Bianca, lo considero molto sleale": Donald Trump, per ora unico candidato repubblicano alla presidenza, apre la sua campagna elettorale con i primi due eventi pubblici in New Hampshire e in South Carolina attaccando quello che è considerato da tutti il suo potenziale rivale principale, reo anche di "riscrivere la storia" per la sua posizione ondivaga sulla pandemia.

E conferma che è pronta a scendere in campo Nikki Haley, la governatrice del South Carolina che lui aveva elevato al rango di ambasciatrice Usa all’Onu. "Mi ha chiamato nei giorni scorsi per informarmi che sta valutando la possibilità di lanciare una campagna presidenziale del 2024. Le ho parlato per un po’ e le ho detto ’segui il tuo cuore se vuoi correre’", ha raccontato, ricordando però che Haley aveva detto che non avrebbe "mai corso contro il mio presidente, che è stato un grande presidente".

In effetti nel 2021 l’ex ambasciatrice aveva assicurato che non lo avrebbe sfidato, se si fosse ripresentato. Ma da allora molte cose sono cambiate e ora sta valutando quando lanciare la candidatura perché non vorrebbe essere la prima a esporsi contro il tycoon.


Donald Trump (Keystone)

Da Pence a Pompeo

Nel frattempo stanno scaldano i motori altri ex dell’amministrazione Trump, come il suo ex vice Mike Pence e l’ex segretario di stato Mike Pompeo, nonché una sfilza di governatori, tra cui Kristi Noem (South Dakota), Glenn Youngkin (Virginia), Chris Sununu (New Hampsire) ed ex governatori come Asa Hutchinson (Arkansas) e Larry Hogan (Maryland). Pronti a scendere in pista anche Ted Cruz e il suo collega Tim Scott, unico senatore afroamericano del partito.

Resta poi l’incognita dell’ex deputata Liz Cheney, decisa a tutto pur di fermare Trump, di cui resta la bestia nera. Il tycoon ha cominciato a fare campagna in New Hampshire e in South Carolina perché sono i primi stati cruciali delle primarie repubblicane e vuole costringere i suoi potenziali rivali a uscire allo scoperto. Per ora però ha preferito farlo in sordina, senza comizi oceanici e scenografie fastose ma con eventi in scala minore, parlando a poche centinaia di persone prima nell’auditorium di una scuola a Salem e poi al Campidoglio di Columbia.

Svolta "misurata"

Secondo media e analisti questo ‘low profile’ riflette la sua vulnerabilità politica, tra le sconfitte dei suoi candidati a Midterm e le varie inchieste pendenti, e quindi il suo tentativo di mostrare ai repubblicani che può essere più disciplinato e convenzionale. Non a caso Newsmax, tv conservatrice, ha descritto i suoi ultimi interventi come "misurati" e "presidenziali".

Ma lui non sembra concordare con questa lettura: "Ho due anni davanti, e sono più arrabbiato e più motivato ora di quanto non lo sia mai stato", ha assicurato. E non ha rinunciato ai suoi attacchi contro il voto rubato, la sinistra radicale, la ‘crazy’ Nancy (Pelosi), gli affari di Hunter Biden, i Rinos (i repubblicani solo di nome, ndr) "più pericolosi dei democratici", la Cina, ma anche contro la teoria critica della razza e l’ideologia gender, inseguendo su questo terreno DeSantis. "Le elezioni del 2024 sono la nostra unica possibilità per salvare il nostro Paese e abbiamo bisogno di un leader che sia pronto a farlo dal primo giorno. C’è solo un presidente che ha sfidato l’intero establishment a Washington, e con il vostro voto l’anno prossimo lo faremo di nuovo", ha promesso, assicurando anche di poter negoziare la fine della guerra Russia-Ucraina "entro 24 ore".

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