Estero

Price cap sul gas russo, c’è l’accordo dell’Unione europea

Trovata, non senza discussioni, l’intesa. Entrerà in vigore il 15 febbraio. Ma la Russia non sta a guardare e promette una contromossa

Il limite è fissato
(Keystone)
19 dicembre 2022
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La fumata nera era un lusso che questa volta l’Europa non poteva permettersi: all’ultimo miglio arriva l’accordo dell’Ue sul price cap al gas. Un tetto di 180 euro, attivabile per venti giorni, a partire dal prossimo febbraio. L’intesa potrebbe colpire le casse di Mosca. "È un accordo inaccettabile che crea distorsione nel mercato, reagiremo", ha non a caso tuonato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.

L’intesa è arrivata oggi all’ultimo Consiglio Affari Energia disponibile per il 2022. La settimana scorsa i leader europei erano stati chiari: il pacchetto energia – che comprende anche la piattaforma comune per gli acquisti del gas e la solidarietà tra Paesi membri in caso di emergenza delle forniture – va finalizzato. A metà riunione è arrivata sul tavolo l’ultima proposta di compromesso della presidenza ceca, che recitava così: tetto al costo del gas se il prezzo all’ingrosso supera i 180 euro per MWh per tre giorni lavorativi e sarà superiore di 35 euro al prezzo del Gnl sui mercati globali.

Il tetto fa riferimento al Ttf, ovvero alla Borsa di Amsterdam. Nell’intesa è inclusa l’ipotesi che possa essere applicato anche alle transazioni fuori Borsa. In caso di emergenza nella sicurezza dell’approvvigionamento il cap può essere disattivato immediatamente. "L’Ue sarà meglio preparata per la prossima stagione invernale e per la nuova fase di riempimento degli stock", ha sottolineato la commissaria Ue all’Energia Kadri Simson.

L’obiettivo della Commissione, ma anche della presidenza ceca era raggiungere il più ampio consenso possibile. Non è accaduto. Austria e Olanda si sono astenute. L’Ungheria ha votato contro. L’accordo politico è stato raggiunto a maggioranza qualificata. Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha lasciato in anticipo la riunione lanciando l’ennesimo strale orbaniano contro Bruxelles. "Saremo liberi su eventuali modifiche al contratto per le forniture di gas con la Russia, senza notificarlo alla Commissione", ha sottolineato. Sull’intesa, però, c’è stato il sì della Germania, che ha ottenuto una modifica al regolamento sui permessi sulle rinnovabili.

A fine giornata la Borsa di Amsterdam ha chiuso in calo del 6% a 108 euro al megawattora. Il ministro ceco Jozef Sikela si è presentato con una felpa bianca e blu e la scritta "Convocheremo tutti i Consigli Energia necessari". Per una volta, potrà evitarlo. "Sono molto felice di poter tirare fuori le bottiglie che avevo messo in frigo", ha esultato con i cronisti. ANSA/RED

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