Estero

Il business sui morti di Covid della ’ndrangheta del Milanese

Le famiglie mafiose lucravano sul trasporto delle salme in piena pandemia e sulla politica con l’appoggio a un candidato sindaco (non eletto) a Pioltello

(Depositphotos)
12 dicembre 2022
|

Le forme classiche della presenza mafiosa, come traffico di droga, armi, pizzo, intimidazioni e usura, ma pure quelle più sofisticate come l’infiltrazione nei business, con la creazione di "serbatoi di manodopera" e gli "affari" sul trasporto salme in piena pandemia, e l’inquinamento delle competizioni elettorali. Ci sono tutti questi aspetti nella nuova inchiesta della Polizia e della Divisione distrettuale antimafia (Dda) di Milano che stamani, con 9 arresti in carcere, ha inferto un duro colpo a un clan della ’ndrangheta che avrebbe fornito appoggio a un candidato sindaco, non eletto, del centrodestra a Pioltello.

Proprio nella cittadina in provincia di Milano le famiglie Maiolo-Manno, imparentate tra loro, hanno messo in piedi una "locale" di ’ndrangheta, un "feudo indiscusso" – come emerso dalle indagini della Squadra mobile coordinate dal pubblico ministero Paolo Storari – con a capo Cosimo Maiolo, 58 anni, già arrestato nello storico blitz "Crimine-Infinito" del 2010, condannato a oltre 11 anni, con pena scontata e sorveglianza speciale in corso e finito di nuovo in carcere, così come altri cinque suoi familiari.

"Mi faccio la lista civica per me (...) mi metto capo della ’ndrangheta", diceva il presunto boss il 23 settembre 2021, come risulta dall’ordinanza del giudice per le indagini preliminari (gip) Fabrizio Filice. Quel giorno, nel corso di un pranzo a Segrate, Maiolo avrebbe stretto "accordi per le elezioni" con Claudio Fina, candidato sindaco a Pioltello. Fina che, scrive il gip, "seppur consapevole della caratura della persona che aveva davanti, ha accettato l’aiuto in campagna elettorale" definendo col presunto boss e col suo "uomo di fiducia" Luca Del Monaco "quali votanti accaparrarsi, sfruttando anche il bacino dei voti derivanti dagli stranieri".

Intercettato Maiolo, conteggiando le comunità "su cui potevano contare", diceva: "Romeni, egiziani, Ecuador, pakistani (...) albanesi". E Del Monaco: "Egitto sono tutti". Fina: "Sono quelli più numerosi qua".

Maiolo avrebbe organizzato "un banchetto elettorale" nella pescheria del figlio Omar, anche per "l’aspirante assessore all’urbanistica Marcello Menni", "invitando" le comunità di albanesi e pakistani a "votare per Fina e Menni", anche loro indagati "in concorso" per coercizione elettorale con aggravante mafiosa. Il presunto capocosca, si legge negli atti, si sarebbe pure "vantato di aver conosciuto" Giovanni Sgroi, sindaco di Rivolta D’Adda in provincia di Cremona (non indagato), dicendo che quando era candidato si sarebbe "recato più volte a casa sua per chiedere sostegno alla sua campagna elettorale".

Episodio questo non finito tra i capi di imputazione che riguardano, invece, molte altre vicende. Salvatore Maiolo, altro affiliato del clan, avrebbe creato società, come la Thalia srl, che "costituiscono meri serbatoi di personale da ‘affittare’ a committenti" come Gls, colosso nel settore della logistica-trasporti. E andava a caccia di "operai da impiegare nei cantieri interessati dal cosiddetto superbonus 110". In più, "l’utilizzo" da parte di Omar Maiolo "della Mondo Service srl" per la "emissione delle fatture" per Luca Del Monaco, presunto braccio destro del boss, e che avevano a oggetto "sia il trasporto delle salme che delle ceneri relative ai defunti da Covid". Per queste false fatture, riassume il gip, dicevano intercettati "di ispirarsi alle immagini più volte viste in televisione e relative proprio al trasporto" delle vittime della pandemia.

Infine, un tentato omicidio di cui è accusato Damiano Maiolo, che avrebbe rischiato a sua volta di essere ucciso dal fratello Cosimo, perché con una sparatoria ai danni di un gruppo di albanesi aveva messo a repentaglio la "invisibilità" della cosca. Clan che aveva stretto anche una "pax mafiosa" con una famiglia di Cosa Nostra legata ai Rinzivillo.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE