stati uniti

L’Arizona tradisce Trump

Battuta per la corsa a governatore la supertrumpiana Kari Lake. La notizia a poche ore dall’annuncio di Trump, che dovrebbe candidarsi per il 2024

Un supporter con il cappello “Trump 2024, il tour della vendetta”
15 novembre 2022
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Kari Lake perde e consegna l’Arizona alla democratica Katie Hobbs. La sconfitta della candidata di Donald Trump è un pesante schiaffo per l’ex presidente e un possibile presagio negativo per la sua attesa candidatura alle presidenziali, vista con scetticismo - soprattutto per la tempistica - da molti repubblicani. Con un seggio al Senato ancora da assegnare, il Grand old party avrebbe di gran lunga preferito il ‘silenzio’ invece che un ‘grande annuncio’ per il 2024 da parte del tycoon, ritenuto il grande responsabile della deludente performance repubblicana alle elezioni di metà mandato.

Il timore è ora che Trump condizioni il ballottaggio in Georgia fra il democratico Raphael Warnock e il repubblicano Herschel Walker, consegnando un’altra vittoria ai liberal e consolidando il loro vantaggio in Senato. L’unica consolazione per i conservatori è l’atteso controllo della Camera, anche se con numeri ben più esigui delle attese: i repubblicani hanno 217 seggi sui 218 che fanno la maggioranza. I democratici sono inchiodati a 205 ma comunque soddisfatti per un successo inatteso alle elezioni, dove sono riusciti a sbancare in Arizona. Seppur di misura Katie Hobbs, il procuratore generale dello stato, è stata eletta governatrice battendo la trumpiana di ferro Kari Lake.


Kari Lake

Conservatrice cattolica sostenitrice della Big Lie del voto rubato del 2020, Lake ha sposato le idee e le posizione di Trump cercando di ripeterne il successo. L’ex anchor televisiva però non ce l’ha fatta scatenando la furia di Trump: "Hanno rubato le elezioni a Kari, è una vera giungla la’ fuori", ha tuonato l’ex presidente. Reazione opposta è arrivata invece da Liz Cheney, la repubblicana nemica del tycoon che ha portato avanti una campagna contro Lake. La figlia dell’ex vice presidente Dick Cheney non ha nascosto infatti la sua esultanza di fronte alla sconfitta di Lake, l’ennesima di uno dei candidatati di Trump alle elezioni. Il partito repubblicano mantiene il silenzio impegnato a cercare di risolvere la guerra interna scoppiata con il voto. Un primo test è l’elezione della leadership alla camera: Kevin McCarthy dovrebbe riuscire a spuntarla ma i suoi numeri sono ancora incerti.

C‘è poi da sciogliere in Senato il nodo di Mitch McConnell, altro nemico giurato di Trump. Nel mezzo della guerra intestina al partito si inserisce l’annuncio della candidatura dell’ex presidente. Ma da Mar-a-Lago il tycoon non può contare sulla figlia prediletta Ivanka e suo marito Jared. ’Javanka’, così come la coppia è stata soprannominata durante i quattro anni alla Casa Bianca, non sarebbe infatti intenzionata a prendere parte alla campagna elettorale nonostante le suppliche di Trump. Ivanka e Jared non intendono tornare sotto i riflettori e non vogliono soprattutto esporre di nuovo i loro figli a mesi se non anni di passione. Anche se scettica sulla candidatura, come d’altronde lo era nel 2016, gli resta invece accanto Melania. Quale potrebbe però essere il suo coinvolgimento nella campagna è tutto da vedere considerato che anche nelle precedenti ha mantenuto un profilo defilato.

Guarda impaziente all’annuncio Ron DeSantis. Il governatore repubblicano della Florida ha stravinto rafforzando la sua posizione a livello nazionale. Per molti è lui l’uomo che deve far voltare pagina al partito e guidarlo nell’era post-Trump. Ed è lui che dovrebbe candidarsi al 2024, lanciando apertamente il guanto di sfida all’ex presidente. Gli elettori, in base ai primi sondaggi, lo appoggiano e sono pronti a fra sentire il loro peso anche contro la nutrita base di fan di Trump.

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