Estero

Lo sciopero delle raffinerie lascia la Francia a secco

Stazioni di servizio prese d’assalto dagli automobilisti. Iniziano a scarseggiare i prodotti freschi nei supermercati

11 ottobre 2022
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Dopo le risse fra automobilisti esasperati dalle file ai distributori, gli accaparramenti con i furgoni carichi di taniche e le zone isolate di campagna diventate irraggiungibili, la Francia ha visto anche il primo assalto di automobilisti a una stazione di servizio, "conquistata" e utilizzata da benzinai improvvisati fino all’arrivo della polizia.

Lo sciopero dei lavoratori delle raffinerie, soprattutto quelli di Esso-Exxon Mobil e di Total Energies, ha messo in ginocchio la Francia da diversi giorni e la situazione - dopo la proroga dell’agitazione giorno dopo giorno - continua a peggiorare. La zona di Parigi, con l’Ile-de-France investita dal movimento, è quella più colpita, con oltre un terzo dei distributori ormai a secco. Questa mattina sono state registrate attese di 3 ore e 45 minuti ad alcuni distributori attorno alla capitale.

A Issy-les-Moulineaux, alle porte di Parigi, ci sono state liti e risse fra automobilisti esasperati dall’attesa, mentre chi arrivava finalmente alla pompa riempiva non soltanto il serbatoio dell’auto o del furgone ma anche una serie di bidoni trasportati fin lì per assicurarsi riserve di carburante. A Villiers-le-Bel, nella Val-d’Oise, a nord della capitale, gruppi forniti di taniche e intenti a riempirli sono stati bersaglio del lancio di sassi e oggetti ed è dovuta intervenire la polizia, che ha anche arrestato un uomo.

Ritocchi del 10% dei salari

Decisi a continuare lo sciopero sono gli iscritti al sindacato di sinistra Cgt, che insistono nella richiesta di aumento dei salari del 10% per adeguarli all’inflazione, tenendo soprattutto conto dei grandi profitti dei gruppi petroliferi. Il governo, che in apparenza sembra controllare la situazione e non teme la trasformazione del movimento in una protesta stile gilet gialli, sembra tuttavia deciso a passare alle prime requisizioni e allo sblocco di qualche raffineria fra le più strategiche per i rifornimenti. A preoccupare sono le prime penurie di prodotti freschi sugli scaffali dei supermercati, con i ritardi nelle consegne che cominciano a farsi sentire.

In serata la prima ministra, Elisabeth Borne, ha annunciato che il governo procederà nelle prossime ore con la precettazione dei lavoratori in sciopero della Esso. Borne ha ammesso che "nell’Ile-de-France la situazione è diventata insopportabile". Forte preoccupazione per la situazione ormai fuori controllo di un Paese "spaccato in due": da un lato i disagi delle grandi città, Parigi in testa, dove ci sono attese ed esasperazione ma dove molti residenti possono rinviare gli spostamenti. Dall’altro, c’è la situazione delle aree rurali, prive di alternative all’automobile per gli spostamenti. Un sondaggio rivela che il 45% dei francesi dichiara di non aver accesso ad alcun trasporto pubblico: il 71% nelle campagne, l’8% nelle zone vicine alle città.

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