Estero

Joe Biden vuole armare ancora Taiwan

Il presidente Usa chiede un miliardo di dollari al Congresso per garantire all’isola forniture militari. Cina furiosa

Anche la Cina scalda i motori
(Keystone)
30 agosto 2022
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Sale ancora la tensione su Taiwan, che ha sparato per la prima volta colpi di avvertimento contro droni cinesi proprio mentre Joe Biden rilancia la sfida con Pechino, preparandosi a chiedere l’ok di Capitol Hill per fornire 1,1 miliardi di dollari di armi a Taipei. Com’era prevedibile, il governo cinese non l’ha presa bene: "Gli Usa devono cessare immediatamente di vendere armi a Taiwan poiché qualsiasi contatto militare con l’isola viola il principio dell’unica Cina", ha attaccato il portavoce dell’ambasciata a Washington, Liu Pengyu, mettendo in guardia contro una possibile escalation.

La Casa Bianca invece, secondo Politico, intende chiedere formalmente l’approvazione del Congresso per un pacchetto che include 60 missili anti-nave Agm-84L Harpoon Block II per 335 milioni di dollari, 100 missili tattici aria-aria Aim-9X Block II Sidewinder per 85,6 milioni e l’estensione di un contratto per la sorveglianza radar da 655,4 milioni. I missili Sidewinder saranno installati sugli F-16 americani in dotazione a Taipei. Una volta arrivata la notifica, le commissioni esteri di Camera e Senato dovranno firmare l’autorizzazione. L’unica incognita sembrano i tempi, perché ora l’attività parlamentare è ancora sospesa.

La mossa arriva mentre Pechino continua a inviare ogni giorno navi e aerei da guerra nello stretto di Taiwan, poche settimane dopo la controversa visita della speaker della Camera Usa Nancy Pelosi in segno di solidarietà contro la crescente pressione sull’isola, che la Cina considera parte integrante del Paese. Una visita alla quale il Dragone ha risposto con esercitazioni militari senza precedenti, lanciando per la prima volta missili sopra Taipei. Washington ha reagito nei giorni scorsi con due navi da guerra che hanno attraversato lo stretto di Taiwan, solcando quelle che considera acque internazionali. E ora rilancia la sfida con la nuova maxifornitura militare.

L’isola spara

Ad aumentare i timori sono le prime scintille nei cieli intorno all’isola: le forze armate taiwanesi hanno infatti sparato per la prima volta colpi di avvertimento contro "droni civili cinesi trovati nell’area di Kinmen", gruppo di isole amministrato da Taiwan a pochi chilometri dalla costa continentale del Fujian. Il ministero della Difesa di Taipei ha riferito che il Kinmen Defence Command ha rilevato nel pomeriggio più incursioni nelle aree di Dadan, Erdan e Shiyu. Alle 17.59 locali (11.59 in Svizzera), una nuova incursione ha portato all’uso di colpi veri, secondo il nuovo programma di contenimento in quattro mosse: "Avvertimento, segnalazione dell’incursione, espulsione del drone e abbattimento".

La presidente dell’isola, Tsai Ing-wen, ha esortato a mantenere "moderazione e calma" di fronte alle "provocazioni" della Cina, per non offrire pretesti di conflitto, ma ha avvisato che adotterà allo stesso tempo le relative "contromisure". Come quella di oggi. Intanto la crescente tensione tra i due giganti intorno a Taiwan mina la lotta al cambiamento climatico. Ne è consapevole John Kerry, l’inviato speciale per il clima di Joe Biden, che in un’intervista al Financial Times ha rilanciato il suo appello alla Cina affinché riprenda le trattative in materia, sospese all’inizio del mese proprio in seguito alla visita di Pelosi a Taipei.

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