Estero

Trump fa causa al Dipartimento di Giustizia

Secondo l’ex presidente Usa si deve nominare un consulente speciale per l’accesso ai documenti sequestrati a Mar-a-Lago

(Keystone)
23 agosto 2022
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Donald Trump cerca di rallentare il lavoro dell’Fbi e fa causa al dipartimento di Giustizia chiedendo la nomina di un consulente speciale per l’esame dei documenti sequestrati a Mar-a-Lago. Fino a quando uno ‘special master’ non sarà scelto – è la richiesta dell’ex presidente – gli agenti non potranno visionare le carte sottratte dalla sua casa in Florida.

Secondo il ‘New York Times’ le autorità americane hanno trovato più di 300 documenti top secret a Mar-a-Lago. E fra questi 700 pagine secretate al più alto livello solo negli scatoloni prelevati in gennaio dagli Archivi Nazionali. Pagine alla quali il Dipartimento di Giustizia e l’Fbi avrebbero avuto accesso solo a maggio, facendo scattare l’allarme per recuperare il prima possibile tutti i documenti ancora in circolazione e in grado di mettere a rischio, se in mani sbagliate, la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Ricostruzioni che Trump respinge seccamente.

Nella mozione depositata alla giudice del tribunale del Southern District della Florida Aileen Cannon, nominata dal tycoon, i legali dell’ex presidente ribadiscono come a loro avviso il blitz dell’Fbi non fosse necessario alla luce dell’ampia collaborazione offerta su tutte le richieste del governo. Il raid – accusano nell’azione legale che somiglia più a un documento di campagna elettorale – è stato dettato dalla politica e "alla politica non può essere consentito di avere un impatto sulla giustizia. Il presidente Trump è chiaramente il candidato di punta per le primarie repubblicane e per le elezioni generali del 2024 nel caso in cui decidesse di candidarsi. Al di là di questo, i suoi endorsement nelle elezioni di metà mandato del 2022 sono stati decisivi per i candidati repubblicani".

La documentazione depositata al Southern District della Florida include anche il messaggio che Trump aveva già inviato sulla sua disponibilità ad aiutare per abbassare la tensione nel Paese a causa del blitz dell’Fbi. "Il presidente Trump vuole che il ministro della Giustizia Merrick Garland sappia che ha sentito rabbia nel Paese sul raid. La pressione sta salendo. Qualsiasi cosa possiamo fare per abbassarla fateci sapere", si legge. Trump ha anche spiegato ai suoi sostenitori che la causa punta a far valere i suoi diritti in un blitz "illegale e incostituzionale". Spiegazioni che sembrano avere effetto anche all’interno del suo partito. Il blitz degli agenti a Mar-a-Lago ha rafforzato infatti il fronte dei repubblicani a suo favore, con i conservatori che lo sostengono più di quanto sostengano il partito: sono saliti al 41% in agosto, in deciso rialzo rispetto al 34% di maggio.

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