Estero

Naufragio nell’Egeo, sono 50 i profughi dispersi in mare

Sulla barca salpata dalla Turchia, diretta in Italia, c’erano circa 80 persone. Intanto gli sbarchi sulle coste italiane entrano nella campagna elettorale

Un salvataggio di fronte all’isola di Lesbo nel 2016
(Archivio Keystone)
10 agosto 2022
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Li cercano ancora ma le speranze di ritrovarli si affievoliscono ogni minuto che passa, in un tragico copione visto ormai troppe volte: sarebbero una cinquantina, stavolta, i profughi inghiottiti dal Mar Egeo nell’ennesimo naufragio, mentre proseguono gli sbarchi in Italia e il tema delle migrazioni è ormai entrato a gamba tesa nel dibattito elettorale.

Sulla barca salpata da Antalya, in Turchia, e diretta in Italia, c’era un’ottantina di persone. Si è capovolta ed è affondata ieri sera al largo dell’isola greca di Karpathos. Alle prime ore del mattino i primi soccorsi, su un mare sferzato dal vento. I soccorritori sono riusciti a trarre in salvo 29 persone.

"Secondo le dichiarazioni delle 29 persone soccorse, sulla barca c’erano 80 persone, quindi i dispersi sono almeno 50", ha detto un funzionario della guardia costiera greca all’agenzia France-Presse (Afp). Le persone soccorse erano afghane, iraniane e irachene, ha detto un altro funzionario. Molti di loro erano senza giubbotto di salvataggio.

Nelle stesse ore sei persone, tre donne e tre bambini, sono morti in un naufragio al largo della Tunisia. Una ventina di profughi si sono salvati, e si cercano eventuali dispersi.

La traversata di poche miglia nautiche tra la costa turca e le isole greche nel Mar Egeo è costata la vita a molti migranti ed esuli che cercano di raggiungere l’Europa a bordo di imbarcazioni di fortuna per fuggire da guerre e miseria.

L’anno scorso le partenze erano diminuite, ma negli ultimi mesi sono riprese alla grande. Secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), dal gennaio 2022 sono morte 64 persone nel Mediterraneo orientale, 111 nel 2021. L’ultimo naufragio nel Mar Egeo è avvenuto il 19 giugno, quando otto persone sono morte al largo dell’isola di Mykonos e 108 sono state salvate dalla guardia costiera greca.

Atene accusa Ankara di aver chiuso un occhio sui trafficanti e di aver permesso ai migranti di arrivare in Grecia in violazione di un accordo del marzo 2016 che prevedeva uno sforzo da parte della Turchia per limitare l’emigrazione dal suo territorio in cambio di aiuti finanziari europei. La Turchia ha però sempre negato le accuse.

In Italia, intanto, all’isola di Lampedusa (Sicilia) si sono contati tre sbarchi e altrettanti ieri. A Roccella Ionica sono arrivati 59 migranti nel terzo sbarco negli ultimi sei giorni. E mentre il leader della Lega Matteo Salvini torna a gridare all’emergenza e quella di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni invoca il blocco navale davanti alla Libia, stanno per iniziare, a giorni, i ricollocamenti di profughi dall’Italia alla Germania e alla Francia, in base alle intese strette tra i governi all’interno di un nuovo meccanismo di solidarietà messo a punto dall’Unione europea.

Proprio nei giorni scorsi la ministra dell’interno italiana Luciana Lamorgese ha espresso soddisfazione per "i primi passi concreti" dell’accordo dello scorso 10 giugno, che prevede il ricollocamento annuo di circa 10’000 migranti, individuati principalmente tra le persone salvate in mare nel Mediterraneo centrale e lungo la rotta atlantica occidentale e poi sbarcate negli Stati membri di primo ingresso dell’Unione. Francia e Germania hanno messo a disposizione le maggiori quote (rispettivamente 3’500 e 3’000 persone) tra i 21 Paesi che hanno condiviso la Dichiarazione politica.

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